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IL MESSAGGERO Piaga razzismo Uefa in campo: maxisqualifiche e stadi chiusi

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(A. Angeloni) – L’Uefa dà i suoi comandamenti. Punto 1) chiusura parziale dello stadio alla prima offesa razzista e chiusura totale alla seconda oltre a un’ammenda da 50.000 euro; per i giocatori e i dirigenti, invece, una squalifica minima di dieci turni. Per aggressione a ufficiali di gara, la squalifica passa da 10 a 15 turni. Punto 2) intensificare l’impiego degli esami del sangue (anche nelle coppe) nella lotta al doping. Punto 3) Niente più prescrizione nei casi di combine, corruzione e abuso d’ufficio. Il tris di regole è stato stabilito dall’esecutivo dell’Uefa riunitosi a Londra. Prese anche – per la cronaca – decisioni più “calcistiche”, tipo che la finale di Champions 2015 si giocherà all’Olympic Stadium di Berlino (Europa League a Varsavia) e che la vincente dell’Europa League, dalla stagione 2015-2016, avrà diritto a partecipare alla edizione successiva della Champions. Sta al Congresso, oggi, ratificare le decisioni prese dall’Esecutivo.

BUU ALL’ULTIMO STADIO

Il razzismo, il tema più d’attualità. Platini («l’Italia non è razzista, ci sono solo alcuni stupidi. Ggli scudetti della Juve? Sono 29, io sono per le regole») parla da sempre di tolleranza zero e dal 1 giugno non si scherza più, sia per quel che succede in campo, sia fuori. E la decisione verrà estesa a tutti i paesi affiliati all’Uefa. Il presidente della Figc, Giancarlo Abete, ha già fatto sapere che queste «norme verranno inserite nel codice di giustizia sportiva, l’Italia si adeguerà, quello della lotta al razzismo è un impegno che va sostenuto senza esitazioni». Iniziative anti-razzismo già dall’amichevole tra Italia e San Marino in programma a Bologna il 31 maggio. «Stiamo inviando un messaggio molto chiaro – ha dichiarato il segretario generale dell’Uefa Gianni Infantino – Questi comportamenti non possono essere più tollerati, in nessuna forma». L’Uefa stringe i cordoni, la Fifa fisserà regole generali con Blatter che ha già parlato di task force da presentare al Congresso il 30 maggio alle Mauritius. La lotta si articola su tre punti principali. Il primo è la presenza di un commissario deputato a individuare i gesti discriminatori; il secondo riguarda le sanzioni: primo grado lieve con ammonizione, multa o gara da disputarsi a porte chiuse, poi in caso di recidiva o di incidenti giudicati gravi, previste deduzioni di punti, esclusione dalla competizione o retrocessioni. Il terzo punto chiede che club e federazioni nazionali presentino un piano di azione per combattere il razzismo dei tifosi
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SEMPRE PIÙ SANGUE
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«Vogliamo fare tutto il possibile per dimostrare che puntiamo ad uno sport pulito. Buone esperienze sono state condotte nel 2008 e nel 2012 con i test sul sangue», l’annuncio di Gianni Infantino sull’altro tema scottante, il doping. Saranno proprio gli ematologi a valutare il numero di esami da eseguire ed in quali competizioni. La Uefa fino ad ora ha utilizzato i test delle urine, ritenuti sufficientemente efficaci da molti esperti (evidentemente non troppo…). Sarà anche avviato uno studio su 900 campioni prelevati su calciatori dal 2008, alla ricerca di eventuali tracce di steroidi, con l’obiettivo di identificarne l’eventuale diffusione nel calcio europeo utilizzando i dati dei precedenti controlli anti-doping. L’indagine sarà collettiva ed anonima e i risultati non porteranno alla condanna di alcun atleta per violazione del regolamento anti-doping. In base ai risultati dell’indagine, però, potrebbe venire preso in considerazione per il futuro l’inserimento di un passaporto biologico steroideo all’interno del programma anti-doping dell’Uefa.
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SCOMMESSE PERSE
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L’Italia sotto questo aspetto è all’avanguardia. Niente più prescrizione nei casi di combine, la decisione dell’Uefa, consentendo l’applicazione di sanzioni indipendentemente dal momento in cui l’infrazione del regolamento è avvenuta. L’Uefa potrà intervenire anche in situazioni in cui una qualsiasi federazione non punisca in maniera adeguata un comportamento che danneggi l’essenza del calcio. Vale per le scommesse, per il razzismo e per il doping. Linea dura su tutto.
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