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IL MESSAGGERO Roma, Allegri a tutti i costi

Massimiliano Allegri

(A.Angeloni) – Silvio Berlusconi fa sapere a Massimiliano Allegri che stasera non si farà nessuna cena, né in Costa Smeralda né tanto meno ad Arcore. L’impressione è che il Cavaliere, per ora in Sardegna a riposare, di Allegri, non ne voglia più sapere né parlarci né sentirne parlare. Evita lui e tutti. Non ha intenzione di proseguire il rapporto di lavoro con Allegri, insomma. Il tecnico, sotto contratto con il Milan fino a giugno 2014, è a Livorno da qualche giorno e comincia sempre di più a spazientirsi. Sa che il rapporto con il club rossonero, nonostante le intermediazioni di Adriano Galliani verso cui nutre un sentimento di riconoscenza quasi illimitato e anche per questo a Milanello sarebbe rimasto (rimarrebbe) volentieri, si è interrotto o va verso l’interruzione, ma non vuole passare per quello che abbandona la barca in funzione di un corteggiamento della Roma. Sarebbe dare ragione a Berlusconi che non fa altro che dire in giro che Max si è promesso a Sabatini e Baldini. Se volete che me ne vada, cacciatemi, il senso.

L’ACCORDO TOP – Allegri, per accettare (ufficialmente) l’offerta della Roma (biennale da 3.5 milioni, accettato definitivamente da una settimana), vuole essere licenziato, con tanto di buonuscita che, considerando l’ultimo anno di contratto in rossonero da 2.5 milioni a stagione, si aggirerebbe sul milione di euro. Allegri chiede una sorta di riconoscimento per quello che ha fatto in questa stagione, per aver valorizzato un gruppo e per aver dato al Milan la Champions, cioò soldi. Berlusconi con Allegri gioca al gatto con il topo: io non mi muovo, vediamo che fa lui. Ma la situazione è chiara a tutti: la Roma potrà accogliere Allegri, in questi giorni sempre in contatto con Massara, braccio destro e sinistro di Sabatini, ieri volato a Milano per controllare la situazione.

LA PISTA DIMISSIONI – L’altra opzione che, vista la situazione di stallo, l’allenatore livornese dovrà prendere in considerazione è quella di dimettersi. Al momento sarebbero un gesto eclatante, che lui non ritiene giusto fare. Allegri sa che la Roma lo sta aspettando e che non ha poi tutta questa fretta. È chiaro, la situazione non potrà andare avanti all’infinito, perché la Roma ha bisogno di un tecnico in tempi brevi e il Milan pure. Ecco perché, al di là dell’accordo tra Allegri e il club giallorosso, tutto dovrà coincidere per forza. Il problema è capire quando. Oggi, ad esempio, Allegri ha in programma un appuntamento a Milano, con Galliani però. Si riparlerà di soldi e forse si forzerà la mano per arrivare all’addio. La Roma si aspetta questo.

TIBLISI – Domani, invece, ci sarà a Tiblisi, l’addio al calcio di Kaladze. Presenti vecchi e nuovi rossoneri, amici di K’akha. Invitato d’onore, Silvio Berlusconi che, vista l’amicizia con il georgiano, non è escluso che lasci la Sardegna per raggiungere Tiblisi. Altro segnale: per Allegri no e per Kaladze sì? Vedremo. Galliani aveva annunciato che in Georgia i cronisti che solitamente seguono il Milan verranno a conoscenza di importanti novità. Tra queste, forse, anche l’addio ad Allegri e tutte le famose ristrutturazioni tecniche annuniate da Silvio.

E ANDREAZZOLI? – Il tecnico ha parlato con la società, anche della vicenda Osvaldo. Aurelio è uno di casa, si sa, ma questi mesi vissuti in prima linea lo hanno un po’ provato. La lite con Osvaldo poi, lo ha fatto arrabbiare moltissimo, anche perché la società non è intervenuta pubblicamente e sembra pure che non abbia gradito il battibecco pubblico, con toni da asilo nido. Se il futuro di Osvaldo è ormai noto, cosa si prospetta per Andreazzoli? Lui è padrone del suo destino, come del resto ha sempre fatto sapere. Restare a Roma? Una possibilità. Oppure partire. Firenze e Montella sono disposti ad accoglierlo a braccia aperte. Lui ci pensa. In questo caso strada aperta a Tassotti. Poi ci sta anche che non arrivi Allegri, ma questo è difficile. In tal caso, andare a sbattere sui vari Blanc, Garcia, sarebbe un problema.

BALDINI INGLESE – Franco Baldini in questi giorni londinesi ha potuto confrontarsi da vicino con Pallotta, partito subito dopo la finale di Coppa Italia. Il dg ha esternato al presidente il suo malumore per come sono andate le cose, ribadendogli che, se fosse lui il problema, rassegnerebbe le dimissioni. Ieri (dai microfoni di Retesport), è emerso che Baldini, per restare, ha chiesto a Pallotta maggiori poteri. Ci sta.

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