(U. Trani) – Il turno infrasettimanale di campionato, a due giornate dal traguardo, svilisce il progetto tecnico della Roma. Il rischio, per un club che vuole esportare il suo marchio nel mondo, è di restare per la seconda stagione consecutiva fuori dall’Europa. La Juve campione è lontanissima: 28 punti. La zona Champions non è più nel mirino: 10 punti. Il settimo posto è la sentenza più dura, anche perché l’Udinese quinta e la Lazio sesta sono in vantaggio sui giallorossi pure negli scontri diretti. Sprecata la chance con il Chievo e subìto il doppio sorpasso, resta solo la Coppa Italia. Per salvare la faccia e l’annata, evitando il secondo fallimento di fila. Vincere il derby, nella finale del 26 maggio, permetterebbe almeno la partecipazione all’Europa League. E’ l’obiettivo minimo. La proprietà Usa (e il partner UniCredit) è delusa. Il presidente Pallotta non sa spiegarsi il crollo casalingo di martedì sera. Si volterà pagina, a prescindere dall’esito della terza sfida contro i biancocelesti, con il nuovo tecnico, il leader che serve per rianimare un gruppo fragile e sopravvalutato. La figura giusta, dopo il ripensamento di Sabatini che a ottobre aveva puntato su Allegri (vicino al rinnovo con il Milan), può essere quella di Mazzarri che ha il contratto in scadenza con il Napoli. Da un paio di settimane la trattativa è decollata. Per tornare competitivi, come promette il ds che si sta dedicando alla rifondazione: «Dico una cosa che susciterà ilarità: il prossimo anno sarà una grande Roma. Anzi, lo è già. Ma siamo inespressi».
LA RIVOLUZIONE TECNICA
«Valuterò i piani del Napoli e a fine stagione prenderò una decisione». Mazzarri non tranquillizza il presidente De Laurentiis che gli offre un triennale da 10 milioni netti. L’allenatore di San Vincenzo rinvia la decisione, tentato dalla proposta della Roma e perplesso dalle strategie della società partenopea. Il club giallorosso si prepara ad accontentarlo (quattro rinforzi), per anticipare l’Inter che prova a inserirsi. Mazzarri, a quanto pare, avrebbe chiesto di poter essere affiancato a Trigoria da tutti i suoi uomini. Quindi lo staff tecnico al completo: il vice Frustalupi, il preparatore atletico Pondrelli e quello dei portieri Papale, i collaboratori di campo Concina e Viggiani. Più il medico De Nicola. La Roma non si può tirare indietro. Per non perderlo. Dopo la gara dell’Olimpico proprio contro il Napoli, il 19 maggio, si tireranno le somme.
IL DS RASSICURA GLI SPONSOR
Nel giorno dedicato ai partner commerciali, da registrare lo sfogo di Sabatini che, dimenticando le 28 sconfitte in queste due stagioni e i 120 milioni spesi sul mercato, si è lamentato delle critiche per il rendimento della squadra e dei singoli: «Abbiamo ricevuto da alcuni giornali un’aggressione concordata. È stato cassato tutto ciò che si è fatto. Sembravano sentenze di tribunale». Agli sponsor conferma di essere l’unico riferimento della proprietà Usa (ad ascoltarlo il dg Baldini, sempre più distante dalla Roma): «Questi ragazzi si trovano davanti alla gestione degli americani, quindi mia, che ha sbagliato tutto. Sono stati distrutti venti giocatori. Devono, però, reagire subito. Bisogna prendere le botte, restituirle e capire quelle giuste, alcune infatti non sono sbagliate. A me pare una cosa ignobile abbattere un ventenne, le sue speranze, per arrivare ad abbattere Andreazzoli, Sabatini o Baldini». La rosa sarà sfoltita, ovviamente. Può partire uno tra Osvaldo e Destro, in bilico anche Pjanic e De Rossi. Non Lamela e Marquinho, anche se il City insiste (30 milioni per il primo): a San Siro, domenica sera per Milan-Roma, si presenteranno un paio di dirigenti del club di Manchester e Sabella ct dell’Argentina. Intanto De Rossi, nemmeno un gol in questa stagione, rivela: «Se segno nel derby, mi ricoverano».