Ultimo appuntamento per la rubrica di GazzettaGiallorossa.it, che ha il compito di analizzare il meglio e il peggio del week-end calcistico, tra top e flop. In questa classifica finale voti per tutte le partecipanti al massimo campionato italiano di calcio stagione 2012-2013.
VOTO 0 PALERMO-PESCARA:
Rosanero e biancoazzurri salutano la massima serie rispettivamente dopo 10 e un anno di permanenza. Se per gli abruzzesi il ritorno nel torneo cadetto era scritto già al giro di boa (vedi anche un campagna acquisti-cessioni di bassa levatura e a snaturare il gruppo che tanto bene aveva fatto in Serie B), per i rosanero la retrocessione giunge un pò come un fulmine a ciel sereno. Troppo pesanti gli errori di gestione del patron Zamparini con molteplici cambi in panchina che troppo male hanno fatto al gruppo: Giuseppe Sannino, poi Gian Piero Gasperini, poi Alberto Malesani, poi Gian Piero Gasperini, poi di nuovo Giuseppe Sannino. Roulette.
VOTO 1 INTER:
Annata da dimenticare per l’Internazionale: 9°posto, 16 sconfitte, 57 gol subiti, fuori dall’Europa e dalla finale di Coppa Italia. Questi sono numeri che dalla storia dei neroazzurri mancavano dalla seconda guerra mondiale e la giustificazione della catastrofe non può essere solamente attribuita a i tantissimi infortuni abbattutisi su Appiano Gentile. Stramaccioni ha il suo grande carico di responsabilità e deve ad una eventuale permanenza sulla panchina interista solo l’ottimo rapporto con il presidente Massimo Moratti affascinato dalla ventata di novità del tecnico romano e ancorato a difesa della sua personalissima scelta. Pazza Inter.
VOTO 2 CAGLIARI:
La squadra sarda grazie al duo in panchina formato da Pulga e Lopez ottiene l’ennesima salvezza della sua storia nonostante la sua continua ricerca di una casa stabile dove poter disputare i suoi match di fronte al proprio pubblico. La diatriba tra le autorità e Cellino per l’utilizzo dell’impianto di Is Arenas, ha segnato in maniera decisa l’annata rossoblu e sopratutto la vita del suo presidente ancora agli arresti domiciliari per i reati di peculato e falso ideologico assieme al sindaco di Quartu Mauro Contini e l’assessore ai Lavori pubblici del Comune, Stefano Lilliu. Isola (in)felice.
VOTO 3 GENOA-SIENA:
Liguri e toscani dimostrano come il destino possa essere beffardo e a volte ingiusto. I primi infatti meritavano più dei bianconeri la retrocessione in Serie B ma a pesare in modo incisivo tra le due parti pendendo a sfavore dei senesi è stata la penalizzazione (-6 punti) da digerire nell’avvio di campionato per le sentenze sulle combine del calcioscommesse ai tempi della guida tecnica di Antonio Conte, anch’esso invischiato nella vicenda e squalificato per 4 mesi dopo una prima richiesta da parte della Procura Federale di un anno e tre mesi di squalifica. Così simili, così diversi.
VOTO 4 LAZIO:
Ennesima stagione in pieno stile lotitiano per la Lazio in quest’annata affidata alla panchina di Vladimir Petkovic. Il tecnico croato naturalizzato svizzero conduce la squadra fino a dove può, vale a dire quarti di finale di Europa League, finale di Coppa Italia e settimo posto in campionato ma la rosa datagli risulta alla fine del campionato non all’altezza in tutti i suoi reparti e troppo corta per riuscire a fare il salto di qualità che la tifoseria biancoceleste si aspetta ormai da anni. Spalmadebiti.
VOTO 5 BOLOGNA:
Attesi a confermare il buon lavoro messo in mostra sia a livello di gioco che di risultati nella stagione scorsa (miglior piazzamento degli ultimi 10 anni), la compagine di Pioli stecca il compito discostandosi di molto dall’incredibile exploit 2011-2012. La salvezza è si ampiamente ottenuta con 44 punti ma le lacune dimostrate in moltissime fasi della stagione (vedi il 6-0 dell’Olimpico contro la Lazio), hanno evidenziato una maturazione non ancora ottenuta dalla squadra guidata dal tecnico emiliano. Da ricordare però a sua discolpa le pesanti cessioni nel mercato estivo di Gillet, Mudingayi, Ramirez e sopratutto Di Vaio, e l’aver fatto esprimere su ottimi livelli consegnandogli anche la fascia di capitano Alessandro Diamanti; 7 reti in stagione come la scorsa e la conferma in pianta stabile nel giro della Nazionale per il natio di Prato. Cinque.
VOTO 6 CHIEVO-SAMP-ATALANTA-PARMA-TORINO:
Sufficienza piena per il gruppone delle non retrocesse. Partendo dai gialloblu di Verona e chiudendo con i granata annata positiva per le squadre sopra citate capaci di condurre un campionato senza infamia e senza lode con il chiaro intento di ottenere una salvezza tranquilla. Plauso speciale alla Sampdoria, brava nel battere la capolista Juventus sia nel match di andata che in quello di ritorno e all’Atalanta, salva con largo anticipo anche quest’anno a dispetto di una penalizzazione iniziale di meno due punti in virtù degli effetti sulle sentenze di primo grado della Commissione Disciplinare della Figc sullo scandalo calcioscommesse. Acquacheta.
VOTO 7 CATANIA-MILAN:
L’ottavo posto per la compagine etnea conferma la bontà del progetto siciliano che, nonostante l’alternarsi di vari allenatori (Simeone, Montella, Maran) si conferma nei piani alti della classifica di Serie A. Parallelamente può essere considerata una mini impresa anche quella di Massimiliano Allegri che dopo un avvio ad handicap dopo 7 giornate (solo 7 punti conquistati) è riuscito a ottenere nel girone di ritorno una media pari a quella dei campioni d’Italia della Juventus. Duecentotrentaquattro punti negli ultimi 3 anni, come ci tiene a precisare Adriano Galliani, sono un record superiore anche alla corazzata di Antonio Conte. Tuttavia un voto va tolto per l’ignobile condotta arbitrale che ha accompagnato i rossoneri verso l’economicamente fondamentale terzo posto. Aiutati che Dio ti aiuta.
VOTO 8 NAPOLI-UDINESE:
Partendo dai bianconeri l’ottimo voto è più che giustificato dalla terza qualificazione consecutiva alle coppa europee sotto la guida dl mister Guidolin che tra l’altro, coincide con altrettante supremazie sulle squadre romane sempre costrette a inseguire nel confronto diretto. Se a questo aggiungiamo il progetto stadio finalmente avviato dal presidente Pozzo e i conti, come al solito in regalo, abbiamo il quadro di una delle società più virtuose del nostro campionato. Stesso discorso si può fare anche per il Napoli, del tanto ambito Walter Mazzarri, forte di una piazza d’onore conquistata alle spalle di una inarrivabile Juventus con numeri mai visti all’ombra del Vesuvio dai tempi di Maradona. Fair play finanziario.
VOTO 9 FIORENTINA:
La vera rivelazione stagionale è la Viola di Vincenzo Montella. Dirigenti nuovi (Pradè e Masia), 18 giocatori arrivati nelle ultime finestre di mercato (agosto-gennaio), nuovo staff tecnico, nuovo stile di gioco. In altri lidi si era detto che per mettere insieme una squadra competitiva con tutti questi cambiamenti ci sarebbe voluto almeno un quinquennio ed invece Jovetic e compagni dimostrano che con le giuste scelte e i bravi giocatori è possibile compiere tutto ciò nell’arco di 10 mesi. Menzione speciale per l’aereoplanino di Pomigliano d’Arco, poco sponsorizzato ma nettamente all’altezza dei vari tecnici sulla bocca di tutti. Moralmente Champions.
VOTO 10 JUVENTUS:
Stagione da incorniciare per la Vecchia Signora vera e propria Regina del campionato e vincitrice del suo secondo scudetto consecutivo dall’avvento dell’ex condottiero del centrocampo bianconero Antonio Conte. Troppo forte la squadra piemontese in un campionato dove il gap per per tutte le concorrenti al titolo (Napoli e Milan in testa) è risultato incolmabile. Messo in cascina il suo 29esimo titolo alla squadra di Andrea Agnelli manca ora solo un tassello per poter incidere come un tempo anche in Europa: un bomber di razza capace di fare la differenza come in passato riuscirono i vari Paolo Rossi, Vialli, Vieri e Trezeguet. Campioni.
A cura di Rocky & Apollo