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IL ROMANISTA Coppa Italia,si gioca il 26 alle 18. Castan: “Derby, rivalità enorme”

Castan

(A.F.Ferrari) – Ricorso respinto: si gioca il 26 maggio alle 18. Il Tar del Lazio ha, infatti, respinto il ricorso del Codacons (associazione a tutela dei consumatori) che chiedeva di spostare l’orario della finale di Coppa Italia tra Roma e Lazio, perché – stando all’ente – costituirebbe problemi di ordine pubblico in quanto nello stesso giorno si vota per le elezioni del sindaco.

Una decisione arrivata nel tardo pomeriggio di ieri dopo l’udienza alla Terza Sezione del Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio della mattina, iniziata alle 12,30 e finita un’ora dopo, a cui hanno partecipato il legale del Coni, Gianfranco Tobia, l’avvocato della Lazio, quello del Comune di Roma, Andrea Magnanelli, e il presidente del Codacons, Carlo Rienzi, accompagnato dall’avvocato dell’associazione in difesa dei consumatori, Gino Giuliano.

Come previsto era assente il legale della Roma visto che la società giallorossa si serebbe adattata alla decisione del Tribunale, anche in caso di un cambio di orario o di data che però non c’è stato. «Meglio così. Era troppo tardi per cambiare». Con queste parole pubblicate su twitter il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, ha commentato la decisione del Tar. Decisione non condivisa dall’avvocato del Codacons, Giuliano: «In questo modo si limita il diritto di voto, la gente deve essere libera di andarci quando vuole – le sue parole al sito Vocegiallorossa.it -. Il Coni ha detto che non si poteva spostare di qualche giorno a causa della Confederation Cup ma al cittadino questo non deve interessare».

Il legale ha poi contestato la decisione del Prefetto di far disputare la partita alle 18 visto che, secondo lui, il 26 maggio alle 20 (orario in cui, presumibilmente, terminerà la partita) sarà buio: «Il Prefetto chiedeva si giocasse alle 18 in modo non facesse buio ma quando la partita terminerà, alle 20, sarà già buio, senza contare l’ipotesi supplementari e rigori, che allungherebbe ulteriormente la gara.  Tra l’altro, lo stesso Prefetto lo scorso 9 aprile aveva sconsigliato la data del 26 maggio e non si capisce in base a quale motivazione abbia fatto marcia indietro».

E ora? Tutto finito? No: «Ora il caso verrà esaminato dal collegio il prossimo 21 maggio ma è difficile che venga presa una decisione diversa perché mancheranno pochi giorni alla partita», ha concluso Giuliano. Pessimismo non condiviso, in parte, dal presidente del Codacons, Rienzi:«La decisione del giudice monocratico del Tar, al momento, ci da’ torto ma il 21 si ridiscuterà tutto, il collegio potrebbe anche ribaltare tutto»anche perché si andrebbe «incontro al gravissimo rischio di annullamento delle elezioni». Insomma, quasi certamente, la finale tra Roma e Lazio si giocherà il 26 maggio alle 18 come stabilito dal Prefetto di Roma, Giuseppe Pecoraro, nelle scorse settimane quando, dopo gli scontri tra le due tifoserie avvenuti nell’ultimo derby, si auspicò che le prossime stracittadine venissero disputate di giorno. Il motivo? Semplice, con la luce del sole sarebbe più facile la gestione dell’ordine pubblico.

Peccato, però, che nell’ultimo derby gli incidenti avvennero prima dell’inizio della partita quando ancora c’era luce. Scontri scaturiti dalla grande rivalità tra le due tifoserie. Rivalità notata anche da Leandro Castan: «La rivalità tra Roma e Lazio è enorme, la maggiore che abbia mai visto. E io ho già vissuto quella tra Atlético Mineiro e Cruzeiro (il difensore giallorosso ha iniziato la carriera nell’Atlético, ndr) e quella tra Corinthians e Palmeiras». Due derby molto caldi ma diversi da quello romano perché«l’italiano è fanatico. Quando sono arrivato, le persone in strada mi dicevano: “La Roma può anche non essere campione, ma deve vincere con la Lazio” – ha proseguito Castan al sito brasiliano, esporte.uol.com -.Ora puoi immaginare come sta la città in questi giorni prima della finale. La prefettura di Roma teme che ci possano essere incidenti tra le due tifoserie a causa di questa rivalità».

Il brasiliano ha poi parlato della sua scelta di venire nella Capitale dopo la conquista della Libertadores: «Ho rifiutato proposte sul finire del 2011 perché volevo conquistare la Libertadores con il Corinthians. Ho giocato con cuore e anima e sono riuscito a vincerla. Poi è arrivata la Roma con un’offerta molto buona ed era un’occasione per fare un passo in avanti. Quando ho visto la loro offerta, ho capito che era giunto il momento di una nuova tappa professionale». Infine, una battuta sulla sua famiglia che lo ha seguito in questa nuova avventura: «Mia moglie si è innamorata dell’Italia. I miei figli vivono bene. Io, Marquinhos e Dodò ci organizziamo ogni tanto, andiamo nelle nostre case e fare incontri con le rispettive famiglie. Aiuta a non sentire la mancanza del Brasile. A giugno torno a visitare gli amici del Corinthians».


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