(D. Giannini) – Dopo l’Udienza Generale in Vaticano, tocca al Quirinale: le due squadre finaliste di Coppa Italia oggi verranno ricevute dal Presidente Napolitano. Una visita importante, significativa, anche emozionante. Di fatto sarà anche l’ultima occasione per “staccare” mentalmente prima della full immersion che durerà fino al fischio finale della partita. Un appuntamento riservato, quello di oggi, al quale non avranno accesso i giornalisti che dovranno attendere all’esterno per raccogliere qualche dichiarazione delle due delegazioni. Per la Roma ci saranno il presidente Pallotta, Claudio Fenucci, Aurelio Andreazzoli e Daniele De Rossi (da Papa Francesco era andato invece Francesco Totti). E poi ci sarà la rappresentanza della Lazio, oltre che il presidente del Coni e quello della Lega, nonché l’amministratore delegato della Tim. L’incontro è previsto per le 11 e dovrebbe durare una trentina di minuti nella Sala della Pendola che è attigua allo studio del Presidente della Repubblica.
Non sarà la prima volta che De Rossi incontrerà Napolitano. Era già successo in occasione dei Mondiali del 2006, nella finale di Coppa Italia del 2008 e anche la scorsa estate durante gli Europei quando il presidente scese negli spogliatoi per complimentarsi con gli azzurri dopo la prima partita contro la Spagna.
Dopo questa parentesi Daniele tornerà ad unirsi ai compagni a Trigoria dove da oggi comincerà il ritiro. Due giorni e mezzo per trovare la concentrazione massima. Non di più, perché “il troppo stroppia”. Nel senso che caricarsi troppo potrebbe essere controproducente. E la Roma lo capì perfettamente e a proprie spese con la finale di Coppa Campioni quando arrivò consumata mentalmente e fisicamente dall’attesa. Un concetto che ha spiegato bene Fabio Capello. Uno che di derby a Roma ne ha vinti 7 a fronte di una sola sconfitta. «Bisogna stemperare l’atmosfera nella settimana che ti porta all’evento – ha detto l’ex tecnico giallorosso in un’intervista al sito ufficiale del club -. La squadra non deve percepire che si tratta di un derby altrimenti è finita e si rischia di perdere. È una partita speciale, per la quale non serve dare motivazioni. Figuriamoci quante ne può dare uno in finale di Coppa Italia…».
La Roma si prepara, dunque, cercando di non logorarsi. Impresa non facile per i giocatori, ma addirittura impossibile per i tifosi che ormai da settimane non pensano che al 26 maggio. Un’attesa snervante, un bisogno di allentare la tensione condividendola con gli altri. E allora sui social network c’è chi esorcizza con l’ironia, con le battute, chi pubblicando foto dei derby più belli, chi ha comprato il biglietto e si rassegna al suo destino, chi prova fastidio al solo pensiero di quei 90 minuti, chi non dorme da giorni e chi invece preferirebbe non prendere sonno per non sognare la partita. E ancora c’è chi vorrebbe pianificare un bel weekend fuori per tornare solo a risultato acquisito e preservare così la salute. Palliativi e niente più. Si è in ballo e non resta che continuare a ballare…