(V. Meta) – Potrebbe essere Vincenzo Montella ad aggiungere un giro al valzer di panchine sull’asse Milano-Roma-Napoli. L’attuale tecnico della Fiorentina è andato vicino all’autocandidatura: «La simpatia per il Napoli resta – ha detto in un’intervista a Bein Sport-. Chissà che un giorno non abbia la fortuna di allenarlo». E allora potrebbe essere proprio l’ex attaccante giallorosso a spingere Walter Mazzarri verso la panchina della Roma. Perché se dentro Trigoria si lavora per dare un senso all’ennesima stagione sbagliata giocandosi l’intera posta (Coppa Italia e qualificazione in Europa League, visto che ci vorrebbe un miracolo per arrivarci dal campionato) nel derby del 26 maggio, fuori si parla già di futuro, innanzitutto quello della guida tecnica. Fallito il progetto Luis Enrique, finito con l’esonero di Zeman Due, tra un paio di settimane si saprà a chi toccherà il difficile compito di venire a capo del rebus di una squadra mai del tutto compiuta.
Allontanata l’ipotesi della conferma di Andreazzoli, i nomi dei papabili sono sempre gli stessi: Walter Mazzarri e Massimiliano Allegri, con il primo che nelle ultime ore sembra aver scavalcato nel pronostico il tecnico del Milan, che solo una settimana fa era stato dato per affare fatto e prontamente smentito dai due club. D’altra parte, la situazione degli schieramenti a favore e contro la permanenza in rossonero di Allegri è piuttosto chiara: dalla sua parte il tecnico ha i giocatori («Ci vorrebbe coraggio a non confermarlo, siamo tutti con lui» ha detto ieri il capitano Massimo Ambrosini, «Siamo stati tutti uniti, abbiamo creduto sempre nell’allenatore e nelle nostre possibilità» gli ha fatto eco Ignazio Abate) e l’amministratore delegato Galliani, che però fino a questo momento non ha fatto nulla per prolungare il contratto di Allegri, in scadenza a giugno 2014. Molto meno convinto è invece il presidente Berlusconi, le cui stoccate non sono state facili da digerire per l’allenatore.
Sembrava che il doppio contatto telefonico intercorso fra i due a cavallo del fine settimana potesse aver appianato le divergenze e lasciasse pensare a un’imminente proposta di rinnovo, poi il presidente di Confindustria (e del Sassuolo) Squinzi ha riferito i commenti di un Berlusconi piuttosto in disaccordo con Allegri riguardo all’esclusione di El Shaarawy. Di certo c’è che il tecnico non è disposto a restare con il contratto in scadenza, ma alla stima dei giocatori si aggiungesse la qualificazione Champions, non è detto che da via Turati non arrivi una chiamata per discutere il prolungamento. Discorso in parte simile quello relativo a Walter Mazzarri, anche lui in scadenza il prossimo anno e con il quale i contatti sembrano essersi intensificati. Anche lui ha fatto sapere che prenderà una decisione sul futuro solo a campionato concluso. Alla Roma piace (si è parlato di un interesse a portare a Trigoria anche lo staff medico che lavora a Napoli con Mazzarri), ma diversamente dal Milan non è da escludere che De Laurentiis rilanci per rinnovargli il contratto offrendogli una cifra intorno ai tre milioni, offerta che la Roma non sarebbe disposta a pareggiare. Il tutto quando restano da giocare ancora due partite, inutili per il Napoli, fondamentali per il Milan, da non sbagliare per la Roma, che comunque la più importante la giocherà il 26 maggio. Anche perché l’idea di partecipare o meno all’Europa League avrà certamente il suo peso per chi nelle prossime settimane sarà chiamato a prendere una decisione sul proprio futuro