(D.Giannini) – San Siro, l’espulsione e un campionato terminato con una giornata d’anticipo. Tutto alle spalle. Francesco Totti non si ferma, guarda al futuro. Quello dietro l’angolo con la finale di Coppa Italia, ma anche più in là, al prossimo anno, ad una stagione nella quale sorprendere ancora. Ieri per il capitano è arrivata una piccola buona notizia, la decisione del giudice sportivo che gli ha dato un solo turno di stop, traduzione: salterà solo l’ormai ininfluente partita di domenica sera con il Napoli, ma potrà esserci nel primo atto del prossimo campionato. Quello attuale per lui si è concluso con il rosso per il fallo su Mexes, un gesto arrivato al termine di una serie di episodi che avevano contribuito a far innervosire Francesco. Il rigore netto non concesso a Lamela cui proprio Totti aveva dato palla, e poi il giallo ricevuto da Rocchi per quell’intervento astuto con cui aveva soffiato il pallone ad Abbiati. Un errore tecnico, perché il portiere rossonero non aveva più la sfera tra le mani, il gioco era ripreso e il piede di Totti non era neppure tanto alto. Insomma un’azione regolare.
Come se non bastasse c’era stato anche il fallaccio da dietro di Ambrosini. Brutto, pericoloso per l’incolumità di Francesco. Dopo tutti questi episodi ecco gli interventi di Mexes, i contatti ripetuti con le gambe di Francesco, la maglia trattenuta, fino alla gomitata, che resta un gesto non giustificabile ma comprensibile. Ma Milan-Roma è già il passato remoto, c’è da pensare alla finale del 26 maggio alla quale presentarsi al meglio, al massimo della condizione. E in questo senso potrebbe essere un piccolo vantaggio per il capitano non dover spendere ulteriori energie contro il Napoli in quella che sarebbe stata la partita numero numero 35 in un campionato da sempre presente. Dodici giorni anche per ritrovare la brillantezza, quella che nel secondo tempo di Milano è sembrata venire meno anche a causa di una squadra che in alcuni frangenti era diventata lunghissima in campo, portando Francesco a sacrificarsi per tentare di accorciare le distanze tra i reparti.
Dodici giorni per presentarsi al top per l’appuntamento più importante di tutti. Non ci sarà una mini preparazione, anche perché non ce ne sarebbe il tempo. Quello che si ha nelle gambe, si ha. E nel caso di Totti sembra essere ancora parecchio. Ma il tema preparazione tornerà di attualità presto, subito dopo la finale, quando si comincerà a pianificare la prossima stagione. Come ogni anno, Totti con il suo staff farà un’opera di resettaggio. Si analizzeranno i più e i meno del 2012-2013 dal punto di vista fisico e verrà messa a punto una tabella per l’estate nella quale si farà in modo di conciliare le esigenze atletiche di Totti con quelle del nuovo allenatore (o di Andreazzoli nel caso in cui dovesse restare lui). Lo scorso anno, sotto questo aspetto, c’era stato il vantaggio di conoscere alla perfezione i metodi di allenamento di Zeman. Ma per la tabella estiva c’è tempo, prima c’è da scrivere ancora una volta la storia. C’è da prendersi la Coppa, la stella, l’Europa e, perché no, aumentare ancora il numero dei suoi gol nei derby. Poi si guarderà all’anno che verrà. L’anno che sta arrivando tra un anno passerà. Totti si sta preparando, ma questa per lui non è una novità.