(A.Austini) – Allegri alla Roma, ormai ci siamo. Il «gong» suonerà nel weekend, ma a Trigoria sono convinti di poter chiudere la partita entro domani.
A dettare i tempi non possono essere però i dirigenti giallorossi, che hanno definito la parte di loro competenza e ora devono attendere le mosse dell’allenatore e, soprattutto, di Berlusconi e Galliani. Ieri Sabatini, prima di raggiungere Milano in serata, ha lavorato sugli ultimi dettagli dell’accordo con l’avvocato di Allegri: è pronto un contratto di due anni, con possibile opzione per il terzo e uno stipendio base di circa 3 milioni di euro netti, esclusi i premi a obiettivo che valgono altri 500mila euro a stagione.
Il tecnico ha ottenuto garanzie dalla Roma sul mercato, lo staff (lo seguirebbero almeno i due collaboratori Landucci e Folletti) e sembra aver messo da parte i dubbi degli ultimi giorni. Non solo: ha promesso di dare una scossa alla situazione, possibilmente già oggi. Saltato l’incontro con Berlusconi, che se ne resta in Sardegna e non ha la minima intenzione di incontrarlo né di riceverlo con Galliani (peraltro oggi in partenza verso Tblisi per l’addio al calcio di Kaladze), Allegri è pronto a chiedere la rescissione del contratto al Milan. E se riuscisse a liberarsi subito, potrebbe spostarsi domani nella Capitale per la firma.
Tutto liscio? Non proprio. Il Milan vuole prima scegliere il successore e, ovviamente, non ha alcun interesse a facilitare il lavoro della Roma. Per questo Galliani continua a rinviare il verdetto mentre cerca di convincere Berlusconi a scartare l’opzione-Seedorf e a virare su uno tra Rijkaard e Donadoni.
Ormai a Milanello sono tutti convinti che arriverà un nuovo allenatore e allo stesso tempo a Trigoria c’è grande ottimismo sull’imminente sbarco di Allegri. Ma come tutte le telenovele di mercato che si rispettino, un filo di tensione accompagna la puntata finale e va sempre tenuto in conto il possibile colpo di scena. Di sicuro il toscano sarebbe stato meno titubante se avesse avuto la certezza di poter lavorare con Baldini. Il dg, però, sta meditando seriamente di lasciare. Ieri è rimasto a Londra, dove pare non abbia incontrato Pallotta. E se lo ha fatto, non ha avvisato nessuno a Trigoria. Oltre a un contatto con il Fulham per la cessione di Stekelenburg, Baldini è tornato a parlare con il Tottenham, la sua possibile prossima destinazione. Le eventuali dimissioni non verranno respinte da Pallotta, che semmai si chiede se c’è bisogno di inserire un altro «supermanager» nell’organigramma.
Il presidente è amareggiato per come è finita la stagione, rinvia alle prossime settimane la questione del rinnovo di Totti e attende insieme ai dirigenti che De Rossi si presenti con un’offerta concreta per partire. Se il Chelsea paga, la Roma è pronta a incassare e salutare Capitan futuro. O passato?