(A.Serafini) – Due giorni di attesa per capire meglio cosa fare degli ultimi due anni. Non sarà semplice prendere una decisione per Franco Baldini, confinato nella delusione dei risultati acquisiti nell’avventura della nuova Roma americana.
«Parlarne adesso a tre giorni dalla finale non mi sembra opportuno», ha ammesso ieri il dg ai microfoni del Tg1. «Il calcio è fatto così: ci sono i risultati, a volte non ci sono. Abbiamo commesso anche qualche errore di comunicazione. Ne ho 4-5, in generale, inconfessabili – ammette Baldini – di cui mi sono sempre ritenuto responsabile». Un’ammissione di colpa che probabilmente lo costringerà a salutare la Roma nel caso in cui la finale dell’Olimpico dovesse andare male, lasciando sul piatto le dimissioni e quel progetto da riproporre magari a Londra alla corte del Tottenham.
Aspettando il derby quindi, la scelta dovrà comunque passare al vaglio di Pallotta, che per costringerlo a rimanere potrebbe anche certificare quei poteri di cui spesso Baldini in stagione si è sentito esautorato. Anche nella scelta del prossimo allenatore. E quando spunta il nome di Allegri, il dg lascia socchiusa la porta: «La Roma è stata cercata da tanti allenatori perché pensano che abbia un potenziale importante. Allegri ha manifestato più volte l’apprezzamento e la stima per la squadra». Un messaggio positivo, che negli uffici di Trigoria non lascia dormire sonni tranquilli.
Stasera il tecnico rossonero assisterà a Londra alla finale di Champions League insieme a Galliani. Per molti l’ultimo tentativo per convincerlo a restare, dopo i pareri unanimi negativi (Berlusconi a parte) di affidare a Seedorf il Milan. Una situazione che spaventa la Roma, nonostante un triennale da 2,7 milioni già accettato dallo stesso Allegri in cui manca soltanto la firma. La «tarantella» milanista non è piaciuta a Sabatini, che ha contattato Marcelo Bielsa, (Pioli non convince fino in fondo) come ultima carta di riserva rimasta nel mazzo.