(E. Menghi) – Amici di sempre, compagni di squadra per sette anni, uno con l’accento francese e l’altro romano. Mexes eTotti non hanno smesso di sentirsi da quando il difensore ha fatto le valigie per Milano, nel 2011. E la gomitata che il capitano giallorosso ha rifilato all’amico Philippe è una nota stonata che non rovina la sinfonia. Mexes non ha reagito e si capiva che era un trattamento riservato al solo Totti, che ha poi raggiunto negli spogliatoi per chiarire,«Sono andato io perché mi danno fastidio queste cose, soprattutto dopo anni di convivenza».
Si sono chiesti scusa a vicenda e la normalità è tornata. Con la stampa Totti non ha voluto parlare, ci ha pensato il francese: «Il gesto c’è e il rosso è meritato. Penso che non lo abbia fatto apposta. Tutto comunque rimane sul campo, anche io gli ho dato un paio di calci sulle caviglie e so che gli dà molto fastidio. L’ho visto subito dopo la partita e ci siamo chiesti scusa a vicenda. Il suo è stato un gesto di reazione. Ma rimaniamo amici».
Bradley di botte ne ha prese e date per tutta la partita: «La cattiveria c’era, ci mancava l’ultimo passaggio, la conclusione, questo ci mancava. Volevamo vincere a tutti i costi e non ci siamo riusciti. Manca una partita, dobbiamo dare tutto e poi c’è la finale: vogliamo arrivarci nella forma migliore». L’espulsione di Totti la commenta così: «C’è fallo all’inizio dell’azione, poi se un attaccante ha la palla e il difensore gli arriva da dietro, provoca sempre una situazione del genere». Un episodio che fa discutere vede protagonistaLamela: «Mi sembra rigore, ma è stata un’azione strana, un po’ lenta. A volte l’arbitro fischia e altre no». Ma Rocchi ha saputo gestire bene una situazione molto più delicata, come quei cori razzisti verso Balotelli: «Dispiace a tutti quello che è successo. Dal campo non li ho sentiti, ma in generale sono da condannare».
Partita fatta di episodi, ma uno che poteva essere la svolta è diventato il problema: «Dopo l’espulsione di Muntari, si sono messi tutti sottopalla e la partita è diventata più difficile. Loro non volevano perdere, è stata una partita dura». E alla fine è arrivato un punto inutile per la Roma.
Per Dodò la cosa più complicata è stata tenere a freno Balotelli: «Il duello fisico con lui mi dà molta sicurezza: un mese fa avrei avuto più paura, chi si prepara con Lamela in allenamento si prepara bene. Per giocare con Balotelli devi essere cattivo, altrimenti non vedi la palla. Lui è bravissimo, è stata una bella partita. Mi dispiace per il risultato, ma fuori casa va anche bene». Il terzino del mistero è comunque felice della sua gara: «Ho giocato una partita al mese, sappiamo quello che è successo e sono triste per quello, ma ora torno a Roma contento e dormo tranquillo. Pronto per il derby? Penso di sì e spero di giocare». Nessuno vuole mancare la finale che può salvare una stagione che almeno in campionato si è chiusa senza l’atteso ritorno in Europa.