(M. Cecchini) – Quella di San Siro – col campionato che scolora ed emette verdetti – forse diventa la notte delle verità. Le prime: in attesa della finale di Coppa Italia, la Roma dice di nuovo addio all’Europa e un manipolo di tifosi giallorossi condanna il club di Pallotta a una pessima figura planetaria causa razzismo.
Mea culpa Baldini Ma le verità non finiscono qui, perché già pochi minuti prima del match aveva cominciato a raccontarle il d.g. Franco Baldini, sottolineando due concetti forti, l’uno legato all’altro: gli errori nella scelta degli allenatori e la sua posizione di difficile, tant’è che da giorni si è tornato a parlare di addio con relativo passaggio al Tottenham, agevolata da una buonuscita. «Non c’è niente di nuovo – spiega -. Questo viene ricordato tutte le volte che la mia posizione è in difficoltà. Il fascino della Premier League c’è per tutti, ma sono voluto tornare a Roma. E non ho mai fatto progetti per il futuro. Rosa sopravvalutata? Non credo. Probabilmente abbiamo sbagliato le conduzioni tecniche. Luis Enrique non aveva i calciatori di quest’anno e con Zeman qualcosa non ha funzionato. La storia di Ferguson dimostra che si vince con pazienza, la sua carriera non sarebbe stata possibile in Italia. Lui ha vinto il primo trofeo dopo una decina d’anni. Alla Roma manca qualche tassello, ma non penso siano tanti».
Rigore & Espulsione Insomma, se il nervosismo è palpabile all’inizio, lo è ancora di più alla fine, quando la Roma in blocco si lamenta per il mancato di rigore causato da Constant su Lamela nella ripresa. «I ragazzi mi dicevano che era nettissimo – dice Andreazzoli -. Troppo facile essere d’accordo: era rigore. Eppure la posizione era favorevole all’arbitro di linea, ma non voglio commentare situazioni di campo. Il “rosso” a Totti? L’arbitro non ha sbagliato, è una situazione istintiva, sono amici lui e Mexes quindi non c’è stata la volontà di farlo. Lui ha ricevuto due o tre calci quindi può succedere, lui e Phil si vogliono bene, Francesco non si era reso conto di avere lui come avversario, ma non lo colpisce in faccia e Philippe ha accentuato». Mexes poi racconta: «L’espulsione c’era, ma noi siamo amici e a fine partita ci siamo chiariti». Riprende Andreazzoli. «Mi è dispiaciuto anche il “rosso” di Muntari, col Milan in 11 sarebbe stato un test più importante in chiave finale di Coppa Italia. La partita? Siamo stati bravi nel primo tempo, ma nella ripresa non siamo stati fluidi. Abbiamo difficoltà ad esprimere qualità nei momenti importanti. Peccato. Non ci sono dieci punti di distanza tra noi e il Milan: valiamo i rossoneri».