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LA REPUBBLICA Allegri-Milan, ultima chiamata: la Roma ha pronto il contratto

Allegri

(G. Cardone) – Al centro sportivo Vismara, dove si allenano le giovanili del Milan, ieri pomeriggio un tifoso rossonero è andato in pressing su Galliani: «Teniamo Allegri, la prego». La risposta è un sospiro: «Ci sto provando in tutti i modi». È proprio così: non si arrende, l’ad del Milan, ora impegnatissimo a organizzare il vertice con Berlusconi e Allegri, domani sera ad Arcore. Un appuntamento decisivo per capire come finirà questo giallo della panchina di Milan e Roma. «Con Berlusconi» dice Galliani, «troveremo la soluzione migliore. Ora lui è in Sardegna, dovrebbe arrivare per l’incontro di giovedì ».

Ma se l’ex premier non potrà o vorrà muoversi, l’ad è disposto a portare Allegri a Villa Certosa. Come la storia di Maometto e la montagna. Tutto, pur di metterli uno di fronte all’altro. E sperare, a quel punto, che Berlusconi spenda parole di stima per l’allenatore toscano. Perché il nodo è tutto lì, alla fine: non è una questione di soldi, di buonuscita, di rinnovi contrattuali. Allegri vorrebbe solo che il presidente onorario gli concedesse quella fiducia che negli ultimi tempi gli ha negato perfino con gesti eclatanti, come il famoso comunicato (poi smentito) letto da Biscardi. «Tutto può ancora succedere », assicurano fonti milaniste.

Perché Berlusconi è orientato su Seedorf, certo, ma il fatto che la squadra e i tifosi siano con Allegri e contro l’olandese, non lo ha lasciato indifferenteInsomma la sua posizione non sarebbe più così intransigente, c’è uno spiraglio per il colpo di scena. Anche perché Seedorf costa caro, tra penale da pagare al Botafogo e ingaggio, mentre il tecnico livornese resterebbe con l’attuale contratto.

Insomma si è capito, la priorità di Allegri è il Milan. Vuole proseguire il ciclo del rinnovamento e fare più strada in Champions. Per questo aspetta di parlare di Berlusconi prima di legarsi alla Roma. La proposta dei giallorossi è difficile da rifiutare: il biennale da 3,5 milioni netti a stagione rappresenta una dimostrazione di fiducia totale. Senza se e senza ma. Soprattutto, senza un padrone sempre pronto alle invasioni di campo e devastante nei giudizi. La squadra gli piace e il progetto lo intriga, ma la Champions con il Milan è un’altra cosa. I dirigenti della Roma restano convinti che sia solo una questione di ore e poi Allegri firmerà quel biennale. Sperano addirittura di annunciarlo oggi. A Galliani però l’allenatore non ha ancora comunicato di voler andare alla Roma, non ha chiesto di risolvere il contratto. Se e quando lo farà, lui non potrà più trattenerlo.

Per la scelta definitiva, Max aspetta il vertice di domani sera: quel confronto con Berlusconi sarà determinante per il suo futuro. Così Galliani non molla e lavora per ricucire il rapporto tra il proprietario e il tecnico. E se davvero perderà Allegri, cercherà di portare in rossonero Rijkaard. Ma il favorito per l’eventuale successione resta Seedorf, che potrebbe incontrare Galliani alla partita d’addio di Kaladze venerdì a Tbilisi. Il Botafogo però non sa niente: «Clarence ha un contratto con noi fino al 2014» dice il dt Loureiro, «e non ci ha mai parlato dell’ipotesi Milan». Come Galliani, neanche Baldini — ieri a Londra con il presidente Pallotta — vuole pensare all’alternativa di Allegri: contattati Rudy Garcia del Lille e lo stesso Rijkaard, ripieghi che la Roma uscita a pezzi dal derby non può permettersi. Dal Milan però filtra una frase che terrorizza il club giallorosso:«Basta una parola d’amore di Berlusconi, nel vertice di giovedì, e Allegri resta…»

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