(M. Pinci) – Il derby della paura si trascina lontano dall’Olimpico. E la paura stavolta è quella dei giocatori della Roma: sassi, uova, insulti, questa l’accoglienza ricevuta, dopo la finale persa, davanti al centro sportivo di Trigoria. Ad attenderli, duecento scalmanati che dalle 22 hanno assediato i cancelli della sede del club per manifestare il proprio risentimento: bersaglio della sassaiola il pullman della squadra, colpita anche da insulti feroci, soprattutto all’indirizzo di De Rossi. I giocatori sono comunque tornati a casa senza ulteriori problemi, un vetro rotto invece per il mezzo della società.
Stesso copione al Colosseo, dove un blindato della polizia è stato bersagliato con pietre e bottiglie da ultrà romanisti, che hanno anche tentato l’attacco con coltelli serramanico e rasoio, a un contingente di pubblici ufficiali: due i fermati, gli stessi che poco prima, nelle vie adiacenti, avevano danneggiato e incendiato alcune vetture. Prima, sempre al Colosseo, in quaranta si erano mobilitati armati di bastoni cercando lo scontro (sventato).
Così come il gruppetto di romanisti che ha tentato di avvicinare oltre 200 laziali in festa in una piazza del centro, prima di essere allontanato dalla polizia, che non ha potuto invece impedire l’aggressione di un gruppetto di tifosi inferociti contro una troupe di canale 5 a due passi dall’Olimpico. Nelle vie vicino lo stadio, in mattinata, i duemila agenti schierati avevano comunque ritrovato picconi, roncole, mazze, sassi e coltelli, depositati da alcuni ragazzi nei luoghi di ritrovo degli ultrà. La tensione ha persino contagiato 4-5 cronisti: i festeggiamenti di alcuni giornalisti laziali hanno innescato la reazione con sputi e monetine di un tifoso (fermato): ne è nata una rissa in tribuna stampa, se non altro sedata in fretta.