(G. Mura) – Chiedere il conto, alzarsi e andarsene. Qual era il piatto più invogliante , in un menù sempre più magro? Milan-Roma, senza dubbio. La Juve aveva fatto la sua festa, il Napoli pure, col record dei punti e qualche amarezza: Cavani partirà sicuramente, Mazzarri quasi. La Fiorentina era certa dell’Europa, l’Udinese e la Lazio non avevano perso il passo. L’attesa ha portato in tavola, a San Siro, un piatto dai pessimi ingredienti. A partire daibuu di un gruppo di tifosi romanisti nei confronti di Balotelli, visibilmente innervosito (ma ai falli non cattivi deve abituarsi). Becca un giallo evitabile. Muntari interviene per difendere la causa del compagno, come uno zio farebbe col nipote un po’ sventato, ma commette l’errore di mettere le mani addosso all’arbitro, ed è cartellino rosso. Si ricomincia e ricominciano i cori razzisti. Rocchi sospende la partita per due minuti scarsi. La curva del Milan se la prende coi carabinieri, i romanisti con la madre di Balotelli. Quando si riprende a giocare, laser negli occhi a Lobont e ad altri giocatori. La Roma non sfrutta bene la superiorità numerica. Proprio una bella seratina di sport. Nel finale si fa espellere anche Totti (già ammonito) per una manata a Mexès. Un pareggio che non serve a nessuno