(M. Pinci) – Neanche il via alla seconda fase di vendita ha infiammato i botteghini del derby. Al settimo giorno di distribuzione soltanto 35.000, forse qualcosa in più, i biglietti staccati per la finale tra Roma e Lazio (e più o meno equamente distribuiti tra le due tifoserie), di cui 3.500 appena nella giornata di ieri, la prima in cui possono acquistare i titoli d’ingresso anche i non abbonati purché abbiano sottoscritto tessera del tifoso o la away card.
Curve esaurite da giorni, ma restano ancora invenduti ancora tagliandi dei distinti e gran parte delle tribune Tevere, riservata ai laziali, e Monte Mario, occupata dai romanisti. In 2.500 ieri hanno acquistato un biglietto per questi settori. Molto più numerosi però i tanti che si sono lasciati spaventare dai prezzi (120 euro a tribuna) imposti dalla Lega e che costringerebbero una famiglia di due adulti e un bambino a spendere, per una serata di calcio, non meno di 300 euro.
Il rischio concreto è allora quello di assistere a un derby con spalti semivuoti: anche perché la vendita libera, in programma dal 20 maggio, potrebbe essere soggetta a forti restrizioni per motivi di ordine pubblico o addirittura eliminata: nei prossimi giorni Osservatorio e unità competenti si riuniranno per deciderne le modalità.