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LE PAGELLE DI ROMA-LAZIO Non contano i giudizi, quello che resta è la sconfitta. Indegni!

Le Pagelle

LAZIO:

Marchetti 6; Konko 6,5, Cana 7, Biava 7, Radu 6,5; Candreva 7,5, Onazi 6,5 (dal 90′ Ciani s.v.), Ledesma 6 (dal 52′ Mauri 5,5), Lulic 7,5; Hernanes (dall’83’ Gonzalez s.v.); Klose 6,5

All. Petkovic 7

 

ROMA:

Lobont 5,5: Inizia bene salvando sul colpo di testa a botta sicura di Klose. Commette l’errore decisivo a metà della ripresa, sfiorando solamente il cross dalla destra di Candreva, lasciando il pallone giocabile a Lulic e mettendo fuorigioco la copertura di Marquinhos. Fallace!

Marquinhos 6: Non ha responsabilità dirette nel gol ma solo sfortuna per il tocco di Lobont. Limita bene negli spazi aperti Lulic, ricorrendo alla sua impressionante velocità. Dimostra buona qualità anche dal punto di vista tecnico quando si trova sul fondo. Uno dei pochi a salvarsi!

Burdisso 6: Ci mette personalità e palle, cose che mancano terribilmente in questa squadra. E’ abituato a subire le pressioni di gare come questa e si vede. Il problema principale è in fase di impostazione, con il pressing della Lazio sui centrocampisti giallorossi che lo costringe costantemente ad impostare, con risultati pessimi. Finisce in lacrime!

Castan 5,5: Mostra una cattiveria agonistica sbagliata, pensando più a protestare con l’arbitro che a randellare i diretti avversari. Indeciso in un paio di interventi, spesso si avventura in maniera troppo rischiosa nella metà campo avversaria, consegnando sistematicamente la sfera. Nervoso!

Balzaretti 4: Imbarazzante dal primo al 75′, minuto della sua uscita dal campo. Soffre costantemente Candreva e Konko sulla corsia decisiva per la vittoria laziale. Ormai non basta più la giustificazione della condizione fisica non perfetta: Non è all’altezza della situazione!

De Rossi 5,5: Partita dalla duplice lettura per il mediano di Ostia, se da una parte ce la mette tutta in fase di non possesso, recuperando tanti palloni e lottando come un leone, dall’altra sbaglia troppo nella costruzione del gioco, non trovando mai il pertugio giusto per servire le punte. Potrebbe essere il capolinea di una lunga storia!

Bradley 6: La sua grinta è utilissima per tenere in piedi una squadra priva di nerbo. E’ il migliore nei contrasti e sul piano della corsa, salvo poi vanificare tutto sciupando la più nitida palla gol della gara romanista. Anche per lui stesso discorso fatto per altri: Ottimo rincalzo e nulla più!

Lamela 4: Il giudizio è piuttosto semplice da esprimere, sbaglia tutto quello che c’è da sbagliare. Acerbo!

Totti 6: Non foss’altro per l’abnegazione mostrata, la sufficienza piena la merita a prescindere. Randellato da Onazi e compagni ce la mette tutta, essendo uno dei pochi a concludere verso la porta di Marchetti, ma questa volta non può bastare per sorreggere l’architrave di una squadra tutta da rifare. Simbolo del nulla!

Marquinho 5: Bene nell’uno contro uno, malissimo tatticamente. Come ricordato per Balzaretti, la partita si decide sulla destra dove con Candreva e Konko diventa un miss match. Mattanza!

Destro 5: Sgomita, fa a sportellate, cerca di far salire la squadra, ma alla fine quando c’è da incidere è completamente assente. Forse anche per lui non è ancora il momento di poter vivere serate come questa, prima serve immagazzinare l’esperienza necessaria. Maldestro!

Osvaldo (dal 75′ per Balzaretti) s.v.:  Al momento del suo ingresso il derby è bello che andato.

Dodò (dall’81’ per Marquinho) s.v.: Idem sopra.

 

All. Andreazzoli 4: La partita si perde sul piano tattico con il duello sulla catena di destra stravinto dagli uomini di Petkovic. Urgeva correre ai ripari fin dalla fine della prima frazione di gioco, con Marquinho ammonito che rischiava il secondo giallo da un momento all’altro. Inserisce Osvaldo non per Destro ma per Balzaretti, salvo poi togliere Marquinho per Dodò, bruciando di fatto una sostituzione. Se Dio vuole questa è l’ultima. Addio!

 

Arbitro Orsato 6: Estrae il cartellino troppo velocemente per tenere a bada gli animi, forse esagerando. Non rappresenta un fattore del match.

 

A cura di Angelo Papi

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