(F. Balzani) – Allegri o Mazzarri? L’Olimpico ieri sembrava un seggio elettorale con la partita vinta con sofferenza sul Napoli quasi a fare da contorno almeno fino al gol del Cagliari sullo Lazio, che ha permesso alla Roma dopo due stagioni di strappare il primato cittadino. A premere di più però (oltre al derby di domenica prossima) resta l’enigma legato al prossimo allenatore che Baldini ieri non ha voluto svelare: «Lo saprete presto, fateci fare il nostro lavoro. Niente speculazioni su un nome o l’altro».
I sondaggi vedono comunque nettamente favorito Allegri su un Mazzarri attratto ora dai milioni dell’Anzhi e dai sospiri dell’Inter. «Ho concluso il mio ciclo, ho deciso già da qualche giorno. Valuterò le offerte, potrei anche restare fermo un anno», ha detto Mazzarri. I colpi di teatro sono quindi dietro l’angolo. Un copione già scritto da tempo narra invece degli incontri tra Baldini e Allegri e sulla voglia del tecnico rossonero di vestirsi di giallorosso. Ieri Max si è goduto la vittoria in extremis firmata dall’ex romanista Mexes (guarda il destino) e oggi forse scioglierà le riserve.
Il rischio di restare col cerino resta comunque alto per la Roma. «Berlusconi non mi ha confermato di aver detto quella frase (“Allegri è già della Roma”)», ha ringhiato Galliani. Allegri ha fatto però il riepilogo della sua esperienza al Milan: «Vediamo cosa vogliono fare, non posso andare via sotto contratto. Qui tre anni bellissimi». Quasi una richiesta. Quel che è certo è la retrocessione di Andreazzoli che tornerà nel ruolo di collaboratore tecnico: «Sarò io il primo a conoscere il nome del nuovo allenatore. Io credo di aver meritato un voto alto per quello che ho fatto».
Prima però c’è un derby da giocare e da vincere a tutti i costi almeno secondo la Sud (ospite d’onore Marquinhos, ancora cori contro Balotelli nonostante le maglie antirazzismo indossate dai giocatori nel riscaldamento): «26 maggio, vincete o scappate», recitava uno striscione.