(R.Buffoni) – Curva Sud chiusa per razzismo. I «buu» e i cori discriminatori – ancora nei confronti di Balotelli – stavolta non pesano solo sulle casse della Roma (altri 50 mila euro di multa), ma anche sui tifosi del settore più caldo del tifo che resterà chiuso nella prima partita casalinga del prossimo campionato. Punizione che fa seguito ai 50 mila euro di multa e alla diffida inflitti alla Roma per i canti razzisti rivolti a Balotelli in Milan-Roma (con partita sospesa 90 secondi). La prossima fermata porta dritti alla squalifica del campo. La Roma non farà ricorso contro una sentenza salata ma dovuta al comportamento scellerato tenuto, per di più, nei confronti di un giocatore che non era in campo (si giocava Roma-Napoli) e in palese sberleffo agli sforzi del club che prima del match aveva fatto indossare maglie contro il razzismo ai giocatori impegnati nel riscaldamento, mentre i tabelloni trasmettevano l’invito ad astenersi da manifestazioni razziste
C’è da dire che anche l’Inter ha avuto 50 mila euro di multa per «buu» razzisti a Balotelli, bissando i 50 mila pagati (ma senza diffida) dopo il derby. La Roma e i suoi tifosi pagano come, in Italia, era avvenuto soltanto in altre due occasioni: nel 2007 quando l’Inter ebbe la curva nord chiusa per striscioni contro Napoli e i napoletani; nel 2010 quando la Juventus ebbe chiusa la curva sud per cori contro Balotelli. Razzismo pagato caro quest’anno anche dalla Lazio, che ci ha praticamente rimesso il passaggio alle semifinali di Europa League. L’1-1 coi turchi del Fenerbahçe arrivò in un Olimpico deserto per la seconda delle due giornate a porte chiuse inflitte ai biancocelesti dall’Uefa. Lontano dallo stadio, poi, va ricordata l’aggressione ai tifosi del Tottenham – squadra del quartiere ebraico di Londra – in un pub di Campo de’ Fiori ad opera di un mix di ultrà laziali e romanisti. Vittima, dunque, è ancora Balotelli. Domenica notte il centravanti del Milan a Firenze è stato aggredito a suon di insulti, razzisti e non, dai tifosi viola infuriati per il rigore che aveva dato il la alla rimonta rossonera a Siena. All’attaccante della nazionale sono arrivate le scuse del sindaco di Firenze Renzi, mentre a cercare di stemperare i toni ha provato il ministro dell’Integrazione Cecile Kyenge: «Bisogna essere lucidi – ha detto al Salone del libro di Torino – per capire quando si parla di razzismo, quando di sport e di una sconfitta sportiva, quando di altre motivazioni». Zeman ribadisce che le altre motivazioni vanno ricercate «nei comportamenti» del giocatore, tesi respinta con veemenza dal ct della nazionale Prandelli: «È come dire che le donne subiscono violenza perché se la vanno a cercare». E il pallone si sgonfia sempre più.