(F.Pasqualetti) – Ancora un tegola. Quello che sarebbe dovuto essere l’evento dell’anno calcistico sta diventando una sorta di mistero. Sul derby di coppa Italia, dopo l’anticipo del match per motivi di ordine pubblico, ora pende un ricorso del Codacons che il Tar ha accettato. Cosa significa? Che data e orario d’inizio potrebbero di nuovo cambiare, per un chiaro «conflitto con le elezioni amministrative del 26 maggio».
Già fissata la prossima udienza in via Flaminia:domani i legali di Codacons, Coni, Lega Calcio, Rai, ministero dell’Interno, prefettura, Comune, Roma e Lazio si ritroveranno in tribunale, questa volta davanti al collegio al gran completo, per trovare una soluzione condivisa. «Dimostreremo al Tar – spiega Carlo Rienzi, il presidente dell’associazione che si occupa di tutelare i diritti dei consumatori – come la scelta di disputare un incontro così importante alle ore 18, in concomitanza con le elezioni comunali, creerà immensi disagi ai cittadini, con ripercussioni negative sul fronte del diritto di voto. Stiamo infatti parlando di una finale di calcio che bloccherà un intero quadrante della città prima, durante e dopo la partita, proprio nelle ore in cui è massima l’affluenza alle urne da parte degli elettori».
Anche Alemanno che, va sottolineato, da sempre chiede lo spostamento della data va giù duro: «Non mi voglio intromettere in una decisione che è della Lega Calcio e della Prefettura. Ho espresso da tempo le mie perplessità sulla concomitanza della partita con lo svolgimento delle elezioni perché è, per la città, uno stress molto forte: il problema esiste e l’ho evidenziato da tempo». Intanto non si ferma la macchina organizzativa dell’ordine pubblico: monitoraggi continui della Digos nel mondo ultras di Roma e Lazio e un piano sicurezza che prevede l’impiego di 3.000 uomini sono i punti salienti che il questore Fulvio Della Rocca sta valutando in prima persona.