(F. Balzani) – Bocciata, senza esami di riparazione e col rischio di espulsione da scuola se dovesse perdere anche la finale derby di coppa Italia. Lo scivolone contro il Chievo condanna una Roma lontana oggi più che mai da quel trono da regina paventato dalla società americana poco meno di 2 anni fa e oggi pronta alla terza rivoluzione in meno di due anni. Che partirà dalla panchina. La dodicesima sconfitta stagionale, infatti, ha prodotto la prima vittima: Andreazzoli che ha sprecato come peggio non poteva l’ultimo match-ball a disposizione.
Ma chi sarà il tecnico della rifondazione a Trigoria? Allegri è ancora in pole anche se da Milano filtrano voci di una riconciliazione tra il tecnico di Livorno e Berlusconi che potrebbe comunque non bastare a far rinnovare il contratto a Max. Contestualmente da Napoli arriva la notizia di uno slittamento del vertice Mazzarri-De Laurentiis. Chiunque arriverà sarà chiamato a cambiare la mentalità della «squadra delle occasioni perse», come l’ha soprannominata Baldini (anche lui in bilico). Occasioni perse soprattutto all’Olimpico e contro le piccole: solo 2 punti totali con Bologna, Udinese, Sampdoria, Pescara, Chievo e Cagliari.
Problema di testa, ma anche di rosa che i due tecnici toscani vorrebbero rinforzare soprattutto a centrocampo e sulle fasce con giocatori di esperienza e carattere: Nainggolan, Alderweireld, Astori, Flamini, Basta oltre al sogno Jovetic. Una nuova rifondazione per correggere i troppi errori di mercato degli ultimi due anni: Josè Angel, Bojan, Kjaer, Heinze, Gago, Marquinho, Lopez ai quali si sono aggiunti quest’anno Tachtsidis, Goicoechea, Bradley, Dodò, Piris.
A pesare sul bilancio sono però i flop dei presunti campioni. A partire da Pjanic passando per Balzaretti per finire a Stekelenburg, infortunato cronico e ultimo in serie A per parate effettuate. Poi Florenzi (ancora acerbo) e Castan che di certo non è Piqué. Capitolo a parte lo meritano Osvaldo e Destro: tanti gol ma anche tanti errori in campo e fuori. Tra i veterani invece solo Totti ha mantenuto intatto il rendimento dei tempi belli. Si salvano Lamela e Marquinhos, ma visto l’andazzo anche loro sono calati nelle ultime partite e non è detto che a fine stagione decidano di andare altrove.