“Noi come Assocalciatori siamo stati d’accordo a suo tempo, quando il Milan e’ uscito dal campo a Busto Arsizio. Ma quella era un’amichevole, mentre in una partita ufficiale non puo’ essere il capitano di una squadra o l’arbitro a prendere la decisione di uscire dal campo definitivamente. C’e’ un responsabile dell’ordine pubblico e spetta a lui dare delle indicazioni che vanno rispettate”. Damiano Tommasi, presidente dell’Aic, torna a parlare dei fatti di domenica sera al “Meazza”.
“Parlare nel 2013 di colore della pelle mi fa venire i brividi. Credo che siamo maturi per capire che siano fuori luogo, ma e’ anche il sintomo che si va allo stadio per altro. Purtroppo dentro alla stadio si fanno cose che fuori non si fanno o che fuori sarebbero punite – afferma Tommasi -. Bisogna capire che dentro uno stadio certe cose non si possono fare e invece premiare chi dentro si comporta bene. Non e’ pensabile, infatti, che chi si comporta bene o le stesse squadre debbano uscire dal campo per colpa di pochi”.
Il presidente dell’Assocalciatori, pur riconoscendo che in fatto di razzismo “il calcio non e’ l’unico dei problemi”, ha sottolineato come “il calcio abbia la responsabilita’ di dare messaggi positivi anche ad altre manifestazioni, perche’ un evento televisivo o lo sport spesso sono presi a pretesto per diventare protagonisti e finire sui giornali”.
Damiamo Tommasi, infine, ha difeso i suoi ex colleghi, spesso trattati come dei bambini viziati che guadagnano troppo e, poi chiamati a far ragionare i propri tifosi in momenti difficili come quelli di domenica sera a S.Siro come e’ toccato a capitan Totti. “E’ strano che quei giocatori che una settimana prima o quella dopo sono accusati di guadagnare troppo, oppure di non voler giocare d’inverno perche’ descritti come quelli che vogliono fare le vacanze ai Caraibi, poi sono chiamati a far ragionare i tifosi”, dice Tommasi che quindi rivela: “perche’ non e’ la prima volta che questi stessi giocatori si trovino quelli che dovevano stare zitti allo stadio, tornando a casa la sera… Un fatto del quale non si parla o che viene in qualche modo difeso da certi media”.
Fonte: radio radio