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REPUBBLICA.IT A cena con Capitan Totti tra carbonara e crema di scampi

Totti

(G. Cardone) La Guida dei Ristoranti di Roma e del Lazio compie dieci anni. Un coupon di sconti e tante novità. Con 21 testimonial che raccontano i loro itinerari gastronomici del cuore, come il numero 10 della Roma che ama i piatti de ‘La Villetta’, ‘Consolini’, ‘Checco allo Scapicollo’

Per il suo allenatore è come il Colosseo, eterno e indistruttibile. Ma anche i monumenti, ogni tanto, possono concedersi qualche debolezza. Difficile però passare inosservati se ti chiami Francesco Totti. E allora, per non privarsi del piacere di una cena romantica con la splendida moglie Ilary, o riservata con i compagni di squadra, meglio rifugiarsi sotto un tetto amico, davanti a un piatto che magari ricorda gli anni dell’adolescenza. Fin da ragazzo, cresciuto a Porta Metronia, il capitano romanista saliva in macchina per raggiungere, alle spalle della Piramide Cestia, i tavoli del ristorante La Villetta.

“Qui ho festeggiato, soffiando sulle candeline di una torta giallorossa, i primi 100 gol con la maglia della Roma e la vittoria in un derby”, ricorda. Il suo debole per la cucina romana lo ha convinto spesso a cedere al tris “Roma”, un piatto dedicato alla “Magica” per gustare insieme amatriciana, gricia e carbonara, magari dopo aver spizzicato un tagliere con mortadella alla piastra e ricottine di bufala. E rinunciando, seppur a malincuore, ai tonnarelli alla burina che, come recita il menù, “so pè li laziali”.

Quando invece partite imminenti suggeriscono di restare più leggeri, senza però rinunciare al gusto, al capitano romanista basta spostarsi di poche centinaia di metri, percorrere via Marmorata fino a rintanarsi nelle grotte del ristorante Consolini. Dove lasciarsi tentare da un “Tegamaccio” con cozze, scampi e calamari, aspettando le fettuccine con gamberi, vongole e zucchine, eccezionali fin dalla presentazione.

Il sabato a pranzo invece, magari dopo l’allenamento o prima di una gara importante, non è raro incontrare Totti tra i tavoli del feudo giallorosso sulla Laurentina: Checco allo Scapicollo, in via dei Genieri, è una sorta di seconda casa per il capitano, che sui muri del ristorante compare in decine di foto. I fratelli Testa, proprietari storici che definire romanisti è riduttivo, lo coccolano con risotto alla crema di scampi e calamari ai carciofi. “Al tiramisù ho scelto invece di rinunciare: meglio non far arrabbiare l’allenatore”. E se dopo una fuga in centro per lo shopping, magari in una settimana senza impegni di coppa, la tappa obbligata è il ristorante Assunta Madre, per concedersi pescato alla griglia, quando la priorità è non allontanarsi troppo da casa il numero dieci romanista ama sedersi tra i tavoli chic del Fungo, in pieno Eur, con vista sul Palazzo dello Sport.

Quando però Roma diventa troppo stretta anche per lui, si sale in macchina e si arriva fino a Santa Severa, all’Isola del Pescatore per gustare una spigola arrosto: “Lì con i compagni abbiamo salutato Luis Enrique”. E in estate, a campionato finito, anche Totti cede a qualche piccolo vizio: un gelato sabato sera al bar Tomeucci di viale Europa, o una granita il venerdì al vicino caffè Palombini.

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