(M.Pinci) “Resto sgomento nel leggere dei cori razzisti in serie A la scorsa sera. Combattere questo problema è complesso ma servono le azioni, non solo le parole”: questo il messaggio di Blatter dopo i fatti di Milano: gli ululati razzisti rivolti a Balotelli da un gruppo di imbecilli presenti tra i tifosi della Roma dagli spalti di San Siro, è arrivato fino alle orecchie del presidente Fifa. Solo l’ultimo episodio (dopo quelli che hanno portato a multe salatissime per la Juventus e alle porte chiuse per la Lazio in Europa League) di una deriva razzista vergognosa che ha contagiato – e non da oggi – il nostro campionato. Non certo la vetrina di cui il tifo romano ha bisogno nella marcia di avvicinamento a un derby, quello del 26 maggio prossimo, che già catalizza l’attenzione dal punto di vista della sicurezza.
UN CORTEO DI TIFOSI PER EVITARE SCONTRI – Cautela massima verso la sfida che metterà in palio tra Roma e Lazio la coppa Italia. Una cosa è certa però: stavolta, visti anche i precedenti, l’intento delle due tifoserie è quello di evitare nel modo più assoluto contatti ed episodi spiacevoli che ne macchino l’immagine durante le ore prima del fischio d’inizio della gara. Ne sono convinte le forze dell’ordine, che pur non abbassando la guardia restano certe di poter contare sulla massima collaborazione anche delle frange ultrà. Si parla anche della possibilità di un arrivo dei gruppi di tifosi riuniti in corteo, con partenza da piazzale Clodio, in modo da evitare i tradizionali “incontri” di ponte Duca D’Aosta, via di accesso all’impianto sconsigliata persino ai tifosi stranieri in trasferta nelle guide locali, e “round” nei pressi del famigerato bar River.
I TIMORI PER IL DOPO GARA – Un derby all’insegna della lealtà, almeno prima del fischio d’inizio. Perché i timori di tutti sono rivolti proprio alle ore dopo l’epilogo del match, quando necessariamente una delle due tifoserie festeggerà e l’altra dovrà mandar giù un boccone mai così amaro. Con il rischio che, come e più di quanto accaduto oltre un decennio fa per gli scudetti di Roma e Lazio, si possano verificare “agguati” degli sconfitti ai supporter in festa nelle piazze. Evenienza a cui stanno lavorando continuamente le forze dell’ordine.
BASTONI E TIRAPUGNI: 8 ROMANISTI DENUNCIATI – Certo non fa ben sperare, in questo senso, la deriva violenta che continuano a far registrare gli stadi italiani: dopo l’arresto per tentato omicidio di due tifosi del Torino, responsabili del pestaggio di uno juventino il giorno del derby della Mole, ieri a Milano sono stati denunciati 8 tifosi romanisti, trovati in possesso di un piccolo arsenale fatto di tirapugni, caschi e bastoni nascosti all’interno della loro vettura parcheggiata nell’area di sosta riservata ai supporter ospiti. Intenti bellicosi soffocati dal fermo delle forze dell’ordine, prima che quegli oggetti potessero essere utilizzati. Certo un pessimo biglietto da visita, verso la sfida di coppa Italia: e anche i due striscioni esposti in curva Nord da tifosi laziali durante la gara con la Samp (“26 maggio: siamo pronti a dar battaglia per l’onor di questa maglia” e “26-05-2013 giuriamo far libero il suolo natio”) pur non contenendo alcuna minaccia esplicita non hanno lasciato del tutto indifferente di chi dovrà vigilare.