(J. Manfredi) I rossoneri dovranno attendere l’ultima giornata per ottenere il 3° posto. Finisce senza reti una gara condizionata per la squadra di Allegri dall’espulsione di Muntari nell primo tempo. Nel finale rosso anche a Totti per un brutta gomitata su Mexes. E resta la vergogna del nuovo episodio di razzismo che costringe Rocchi a intervenire
MILANO – Il Milan deve rinviare di una settimana l’appuntamento con la Champions. Non va oltre lo 0-0 contro la Roma e ora sarà costretto a vincere a Siena per respingere anche l’ultimo disperato assalto della Fiorentina. Un pari giusto, tra due squadre che hanno tentato fino all’ultimo di superarsi, che non serve, però, ai giallorossi, da stasera matematicamente fuori dalla corsa all’Europa League, almeno per quanto riguarda il campionato.
IL 4-2-3-1 DI ANDREAZZOLI SORPRENDE IL MILAN – Recuperato anche Balotelli, Allegri ha mandato in campo la formazione da lui ritenuta più affidabile con Ambrosini di nuovo in cabina di regia, Mexes e Zapata centrali e De Sciglio riproposto a destra. La Roma ha replicato con un inatteso 4-2-3-1 con Dodò e Marquinho a presidiare l’out di sinistra e Marquinhos messo a destra per contrastare le discese di Constant ed El Shaarawy. Mossa giusta perché il Milan ha faticato a trovare spazi e automatismi mentre la Roma, trascinata dagli ispirati Marquinho e Totti, ha spaventato a più riprese Abbiati.
DIGA ROMA, I ROSSONERI NON PUNGONO – Puntualmente bloccato al limite dell’area dalla diga eretta da Burdisso e Castan, ben protetti dal lavoro oscuro di Bradley e Perrotta, il Milan ha dovuto attendere il 27′ per rendersi pericoloso per la prima volta: non a caso con un destro da fuori di Muntari, alto di un soffio. I rossoneri hanno preso coraggio ma hanno sciupato, poco dopo, la migliore palla gol per passare con Boateng, che smarcato in area da De Sciglio, ha calciato malamente addosso a Lobont.
MUNTARI PERDE LA TESTA, MILAN IN 10 – La svolta è arrivata al 41′: Muntari ha perso la testa dopo un cartellino giallo comminato a Balotelli e si è fatto espellere da Rocchi, cercando ingenuamente di fermargli il braccio nel tentativo di tirar fuori il cartellino dal taschino. Allegri ha varato un 4-4-1 elastico, pronto a trasformarsi in 4-2-3 in fase offensiva ma la partita, inevitabilmente, ha continuato a farla la Roma, obbligata a provare a sfruttare la superiorità numerica.
LA ROMA NON APPROFITTA DELL’UOMO IN PIU’ – I giallorossi hanno cercato da Marquinhos e Dodò la spinta giusta per fare la differenza ma alla squadra è mancato puntualmente l’ultimo passaggio. Soprattutto per la posizione di Totti e Lamela, troppo lontani dalla porta. Non a caso il Milan è tornato a rischiare solo nel finale quando il subentrato Pjanic prima e poi Dodò hanno chiamato in causa Abbiati con due conclusioni da lontano.
MILAN PERICOLOSO SOLO SU PUNIZIONE – Capita l’antifona, Allegri ha tentato il tutto per tutto nel finale inserendo nella mischia Robinho e Pazzini al posto degli stanchi Boateng e El Shaarawy ma la Roma ha continuato a difendersi con ordine e concentrazione lasciando ai rivali la possibilità di impegnare Lobont solo con un paio di punizioni da lontano da Balotelli.
TOTTI ESPULSO E LA VERGOGNA DEI ‘BUU’ RAZZISTI – In pieno recupero Totti ha pensato bene di ristabilire la parità numerica allontanando con una gomitata l’ex compagno Mexes. L’ennesimo brutto gesto evitabile in una serata in cui tra ‘buu’ razzisti a Balotelli, mini-sospensione di 1’30” di Rocchi per far recitare dall’altoparlante dello stadio la ramanzina ai tifosi giallorossi e i laser ripetuti negli occhi di Castan non è mancato davvero nulla. Naturalmente, a parte i gol.