(L.Serafini) – Walter Sabatini sarà il direttore sportivo della Roma anche per la prossima stagione. I recenti risultati, squadra settima in campionato e attualmente fuori dall’ Europa, avevano sollevato voci su un possibile addio al termine della stagione. Dubbi in parte già spazzati via dalle parole di ieri: “Io sono innamorato della mia squadra. La Roma è un innamoramento dolorosissimo e quindi ancor più bello” e oggi definitivamente cancellati dalla nota del club. Andreazzoli intanto prepara, tra preoccupanti infortuni, la sfida di domenica ad Allegri, uno dei nomi più accreditati per sostituirlo.
L’ ENORME RESPONSABILITA – Sabatini avrà un altro anno a disposizione per continuare la ricerca di quel “calcio arrogante” promesso all’ inizio della sua avventura in giallorosso e apparso solo in fugaci occasioni. “Un enorme responsabilità – così ieri, davanti agli sponsor a Trigoria, aveva definito il suo ruolo – soprattutto in una città come questa”. L accordo “di durata annuale, con effetti a decorrere dal 1° luglio 2013, fino al 30 giugno 2014”, arriva dopo giorni di critiche al management giallorosso e in particolare all indomani delle dure parole del ds nei confronti della carta stampata. “C è stata un aggressione, credo concordata da tre-quattro giornali che non nomino, che hanno aggredito la Roma in ogni sua sfaccettatura. Il nome, il ruolo e l età del giocatore (Dodò, ndr) rendeva chiara la bocciatura, una sentenza di tribunale. I giocatori – ha spiegato il ds – subiranno un piccolo trauma e io consiglio loro di reagire subito. Bisogna essere pronti a prendere le botte e a restituirle. Colpire i giocatori di venti anni per – indicando Andreazzoli – colpire i sessantenni è una pratica ignobile”. Non basterà però un rinnovo a calmare le polemiche. La squadra, dopo la sconfitta di difficile spiegazione con il Chievo, è al settimo posto e di conseguenza l’Europa così lontana da diventare accessibile solo attraverso la vittoria della Coppa Italia. La stagione è al limite del fallimento e il ds giallorosso ha davanti un estate molto delicata. La Roma è infatti avviata verso la sua terza rivoluzione di mercato: i circa centodiciottomilioni e settecentocinquantamila euro non sono bastati a garantire alla Roma un posto ai vertici della Serie A, malgrado l acquisto di talenti come Lamela, Osvaldo e Marquinhos (quest ultimo corteggiato da mezza Europa). Sarà anche l estate del quarto allenatore in due anni: in pole rimangono Allegri e Mazzarri, due trattative tutt altro che facili da portare al termine. Il primo è vincolato da un anno di contratto e dalla volontà di Berlusconi, combattuto tra la voglia di liberarlo e richieste di conferma da parte dell ambiente milanista. Per Mazzarri invece la Roma sarebbe pronta ad impegnarsi con un contratto a lunga scadenza: 4 o 5 anni, quasi come i sei fatti firmare a Moyes per il dopo Ferguson. Gli ostacoli non risiedono solo nella volontà di De Laurentiis di trattenerlo, ma anche nel fatto che Mazzarri vorrebbe portare a Roma tutto il suo staff ( De Nicola, medico sociale del Napoli, ha però smentito contatti con la società giallorossa). Una spesa non da poco per la Roma, che ha ancora sul libro paga lo stipendio di Zeman.
GLI INFORTUNI – A sole due giornate dal termine del campionato, abbandonare il settimo posto verso posizioni più felici sembra un impresa quasi impossibile, soprattutto se gli avversari sono Milan e Napoli. Andreazzoli domenica sera incontrerà Allegri, attuale tecnico del Milan ma fortemente voluto a Trigoria. Una sfida delicata per la Roma che, dopo la sconfitta contro il Chievo, non è più artefice del proprio destino europeo. Nell allenamento di questa mattina il tecnico giallorosso ha riprovato lo schema di gioco che ha contraddistinto l inzio della sua avventura da prima guida tecnica, quel 3-4-2-1 servito a battere anche la Juventus. Uno schema che potrebbe rivelarsi necessario in virtù delle probabili defezioni. “La squadra non è in perfetta forma”, aveva sentenziato qualche giorno fa Andreazzoli, in riferimento soprattutto ad alcuni giocatori che non riescono a lasciarsi alle spalle gli infortuni. Domenica non ci saranno sicuramente Stekelenburg e De Rossi. Il portiere olandese non ha ancora recuperato dall elongazione al bicipite femorale della coscia sinistra. De Rossi è ancora alle prese con il dolore alla caviglia colpita duramente un mese fa, nel derby contro la Lazio. Troppo questa volta il dolore: domani potrebbe tornare ad allenarsi in campo, ma a Trigoria considerano improbabile il suo impiego contro il Milan. Problemi anche per Balzaretti, che negli ultimi giorni ha dovuto combattere con un fastidio al polpaccio e che difficilmente avrà una maglia da titolare domenica. Florenzi e Pjanic, che ieri hanno lasciato anzitempo l allenamento, oggi hanno svolto solo lavoro differenziato. In particolare il bosniaco, decisamente in ombra nelle ultime gare, non ha ancora del tutto recuperato dall infortunio alla caviglia sinistra, che ogni tanto torna a mordere. Qualche fastidio anche per Osvaldo, che oggi ha lasciato l allenamento per un affaticamento all adduttore, ma Destro è pronto a guidare l attacco nello stadio in cui, meno di due mesi fa con una doppietta all Inter, ha condotto la Roma in finale di Coppa Italia. Quella per la quale i tifosi giallorossi, tra le polemiche per il costo dei biglietti, stanno facendo la fila da ieri notte davanti ai Roma Store.