Queste le parole del centrocampista della Lazio Stefano Mauri, che ha affiancato Petkovic nella conferenza stampa all’interno dell’Olimpico alla vigilia della finale di Coppa Italia contro la Roma:
Che consiglio puoi dare ai giovani per diventare campioni come te?
“Divertirsi, perché il calcio è e rimane un gioco. Un ragazzo deve divertirsi con gli amici. Dopo viene tutto il resto. L’importante è solo divertirsi”.
Partiti con altri traguardi, questa Coppa quanto vale?
“Vincere un trofeo è importante e ti dà la possibilità di partecipare alla Supercoppa ed entrare in Europa League. Le ambizioni erano altro sicuramente, però ci sono stati dei momenti negativi in cui potevamo fare meglio. Ci rimane questa finale che è importantissimo vincere”.
E’ la partita più importante della tua carriera?
“Forse la partita più importante da giocare. Abbiamo giocato altre finali di Coppa con la Lazio, ma questa per quello che riveste sia a livello locale che italiano, penso sia la più importante”.
Come arriva la squadra alla finale rispetto a quella del 2009?
“Credo che la squadra sia più forte. L’ha dimostrato in questi ultimi campionati in cui siamo sempre migliorati. Cambia l’avversario, un derby è una partita strana, per giunta in finale e a Roma. Ci sono tante pressioni, partita difficile da giocare e dobbiamo farlo per l’ambiente che ci circonda. E’ più difficile ma so che questa squadra è pronta per affrontarla, scenderemo in campo bene”.
Te la senti di giocare dal primo minuto nonostante il recente infortunio?
“Io sono guarito, sto a posto. Sono andato a curarmi fuori per rientrare in queste partite. La formazione la fa il mister, deciderà lui”.
Cosa temete di più della Roma e cosa temete di più della Lazio?
“Sappiamo i punti di forza della Roma e i punti deboli nostri, ma dirlo qui davanti a noi non credo sia il caso”.
Prima volta che la Coppa Italia è così importante a livello mondiale. Avete una responsabilità particolare.
“Una partita importante e c’è tanta attesa. Spero sia uno spettacolo in campo e che rimanga tale senza che ci sia nessun evento fuori dallo stadio. Lo spero perché i tifosi di Roma e Lazio devono dimostrare di essere grandi tifosi ma anche gente tranquilla”.
In relazione alla stagione, non vincere il trofeo significherebbe stagione fallimentare?
“Le aspettative erano diverse, soprattutto dopo l’inizio quando abbiamo girato a dicembre gennaio in posizione molto alta in classifica. Poi per una serie di motivi sono andate un po’ male le cose e questa partita serve un po’ per raddrizzare la stagione, ma non dobbiamo buttare tutto quello che abbiamo fatto”.
Quanto è stato importante il mental coach?
“Una figura importante, tante sfumature non si conoscono e avere una persona che ti insegna a gestire determinate cose è importante. E’ un lavoro lungo che va affrontato passo dopo passo. Ci ha dato una mano e ci darà una mano passo dopo passo”.
Fonte: lalaziosiamonoi.it