Bastava un punto, il rigore di Vidal ne ha portati tre. La Juventus batte per 1-0 il Palermo e si laurea per la ventinovesima volta Campione d’Italia nella propria storia. In testa dall’inizio alla fine, mai davvero insidiata da Napoli, Inter o Milan. Poche battute d’arresto in una stagione in cui solo il Bayern Monaco è riuscito a dominarla. Chapeau per Antonio Conte e per i suoi campioni: da Buffon a Pirlo, entrambi al quarto scudetto in Italia, fino a Vidal (dieci gol in campionato, miglior bianconero), Marchisio e Chiellini. L’esplosione di Pogba e la prolificità dei centrocampisti hanno nascosto le lacune del parco attaccanti, tra i quali Vucinic è stato il migliore e, ad oggi, è fermo a quota nove. Come sempre accade in Italia, è stato lo Scudetto della solidità difensiva: Barzagli, Bonucci e Chiellini si sono dimostrati ancora insuperabili davanti a Buffon e proprio nel periodo in cui è mancato il numero tre, i bianconeri hanno conosciuto la propria flessione con le sconfitte contro Samp e Roma e con il pareggio a Parma. 83 punti figli soprattutto dei soli 20 gol subiti in 35 partite, tredici in meno del Napoli seconda miglior retroguardia della serie A.
Oltre allo scudetto della Juventus, è stata la giornata dei bomber del campionato: Edinson Cavani ha realizzato la sua ennesima tripletta che ha consentito al Napoli di schiantare l’Inter per 3-1 al San Paolo. 101 reti per lui con la maglia azzurra, 26 in questo campionato, 109 totali in A in 210 partite. I partenopei hanno rafforzato così il proprio secondo posto, +7 sul Milan terzo. Nel pomeriggio Cavani è stato preceduto dalla cinquina di Miroslav Klose, passato in un sol colpo da 10 a 15 reti in campionato nel successo tennistico per 6-0 della Lazio sul Bologna. Di Hernanes l’altra stupenda rete biancoceleste, con un tiro da fuori che ha baciato la traversa e battuto il malcapitato esordiente portiere rossoblu Stojanovic. Dai cinque di Klose ai tre di Gonzalo Bergessio , alla prima tripletta in A, 12 in questa stagione. Affondato con un secco 3-0 il Siena, penultimo e a cinque punti dal quartultimo posto. Un piede e mezzo in B per i toscani che da qui alla fine hanno un calendario proibitivo.
La vittoria decisiva in chiave salvezza è arrivata a Marassi per il Genoa, trascinato da Marco Borriello a 35 punti: dopo il vantaggio di Floro Flores, l’ex romanista ha spinto in B il Pescara con una magnifica doppietta (12 in totale), inframezzata dalla rete abruzzese dell’ex Sculli, addirittura scusatosi con la gradinata Nord rossoblu. Bertolacci con un bel sinistro ha chiuso il poker genoano, 4-1 e tre punti di vantaggio sul Palermo. La squadra di Ballardini ha risucchiato ulteriormente il Torino, ora ad un solo punto, sconfitto ancora una volta nei minuti finali, stavolta dal nono gol di Balotelli. La zampata di Super Mario a quattro minuti dalla fine ha consentito al Milan di allungare sulla Fiorentina sconfitta sabato sera dalla Roma dopo almeno tre palle gol fallite clamorosamente dai granata di fronte ad Abbiati. Milan 65 punti, Fiorentina 61, Roma 58, Udinese 57, Lazio 55, Inter 53: nella giornata dei bomber non poteva mancare Totò Di Natale, autore di una straordinaria doppietta contro la Sampdoria nel 3-1 in cui sono andati a segno anche Eder per i blucerchiati e Muriel su “assist” di Romero. Pari senza reti tra Chievo (arrivato a 40) e Cagliari nello scialbo anticipo del sabato pomeriggio, buona vittoria per 2-0 del Parma di Donadoni, decimo in classifica, sull’Atalanta.
Daniele Luciani