Fischi durante il minuto di silenzio per Andreotti. Giallorossi in difficoltà soprattutto in zona gol
TORINO – I fischi, assordanti, durante il minuto di silenzio per ricordare Giulio Andreotti, scomparso ieri (e che della Roma era tifoso), sono il prologo di una serata decisamente negativa per Totti e compagni. Quelli al triplice fischio sono il finale di una partita, quella con il Chievo che poteva essere quella del possibile aggancio al quarto posto in proiezione Europa League e che invece i giallorossi mancano. La Roma fallisce un appuntamento importante, perdendo all’Olimpico 1-0. Il Chievo si conferma bestia nera dei giallorossi e come all’andata, quando a punire la squadra, guidata allora da Zeman, fu Pellissier nella nebbia e nel finale, stasera è toccato a Thereau il colpo vincente, al 45′ della ripresa, finalizzando nel migliore dei modi una ripartenza. Il Chievo conquista tre punti pesanti e festeggia la matematica salvezza. La Roma esce tra i fischi e a testa bassa. La missione Europa si complica. Eppure, nell’anticipo della 36/a giornata del campionato di serie A la Roma, reduce dalla vittoria di sabato sera in casa della Fiorentina, aveva l’occasione per avvicinarsi all’obiettivo Europa League, a prescindere dalla coppa Italia. Ma la partita con il Chievo si rivela più complicata di quanto i giallorossi si potessero aspettare.
LA PARTITA – La formazione di Corini scende in campo all’Olimpico ben messa in campo e si difende compatta. Andreazzoli recupera Marquinhos in difesa e rispolvera il 3-4-1-2 con Piris e Dodò sulle fasce laterali, Pjanic e De Rossi in mezzo al campo e un inedito attacco con Totti alle spalle dell’inconsueta coppia Osvaldo-Destro, una scelta che alla fine si rivelerà poco felice. Di contro, Corini, che deve fare a meno degli infortunati Pellissier e Paloschi risponde con il 5-3-2 : in difesa schiera Papp al fianco di Andreolli e Dainelli, mentre a centrocampo si affida a Luciano mentre Guana va in panchina. In attacco spazio all’inedita coppia Thereau e l’ex giallorosso Stoian. Il primo tempo non è facile per i giallorossi. Superare la diga difensiva disegnata da Corini risulta un compito assai difficile. La Roma, poi, soprattutto nei primi 25 minuti, non sembra avere la marcia giusta con l’inedita coppia d’attacco Osvaldo-Destro che fatica a trovare il guizzo. Per annotare la prima vera occasione da gol bisogna aspettare il 34′: palla filtrante di Totti per Piris che crossa per Osvaldo che però colpisce il portiere del Chievo Puggioni. I veneti, dal canto loro, pensano a difendersi e a sfruttare le ripartenze. La Roma cerca di creare varchi per scardinare la difesa gialloblu, ma fatica. Al 43′ Dodò con una bella giocata srve Destro la cui conclusione viene però deiata in angolo. Al 46′ è capitan Totti a rendersi pericoloso sugli sviluppi di una punizione dal limite respinta da Puggioni. La ripresa si apre nel segno del Chievo che al 2′ si rende pericoloso con Hetemaj che supera Burdisso ma Thereau in area non riesce a controllare davanti a Lobont. Il pericolo scampato ha l’effetto di una sveglia per la Roma che prova a cambiar marcia. Prima Osvaldo (3′), poi Destro (4′) si rendono pericolosi. All’8′ Totti dal limite colpisce la traversa. La Roma è costantemente nell’area del Chievo ma non riesce a finalizzare la manovra. E non sortiscono grandi effetti nemmeno i cambi in corsa decisi da Andreazzoli (Lamela per Piris e poi Bradley per Destro). La Roma non riesce ad affondare con decisione. A centrocampo i giallorossi sbagliano troppo e la manovra diventa sempre più macchinosa. A nulla servono i 18 calci d’angolo complessivi collezionati dai giallorossi contro gli appena due dei veneti. Il Chievo continua a difendersi con ordine e al 45′ sugli sviluppi di una ripartenza, Dramè, servito a sinistra crossa in area dove l’accorrente Thereau non deve far altro che appoggiare la palla alle spalle di Lobont. I veneti esultano, l’Olimpico non gradisce e fischia. I quattro minuti di recupero non bastano a rimediare per i giallorossi che escono dal campo tra i fischi assordanti.