Un addio al calcio che ormai diventa inevitabile, anche se qualcuno giura che con i suoi quasi 36 anni avrebbe fatto ancora comodo a molte squadre. Saluta Simone Perrotta, a cui oggi scade ufficialmente il contratto che lo legava alla Roma, club nel quale ha ottenuto le maggiori soddisfazioni della carriera.
Nato ad Ashton, in Gran Bretagna, ma di chiare origini calabresi, Perrotta è arrivato nella capitale nell’ormai lontano 2004, in un’estate caldissima tra gli addii dolorosi di Capello, Emerson e Samuel ed una gestione scellerata pre-stagionale che portò alla indimenticata stagione dei quattro allenatori scambiatisi sulla panchina romanista. La sua fortuna coincide con l’arrivo di Spalletti alla guida tecnica nel 2005, anno in cui Perrotta comincia a ricoprire il ruolo di trequartista incursore, diventando fondamentale negli schemi giallorossi e riscoprendo anche un certo gusto per il gol.
Due Coppe Italia, una Supercoppa, un paio di scudetti sfiorati senza dimenticarsi il Mondiale vinto con l’Italia di Lippi da protagonista; questo il palmares di SuperSimo, abile a reinventarsi ed a rendersi disponibile ed indispensabile all’interno dello spogliatoio di Trigoria. Dopo anni di gioie ed affetti lascia il calcio giocato, ma resterà presumibilmente nel quadro dirigenziale della Roma, come merita un campione dentro e fuori dal campo come lui.
Keivan Karimi