D’accordo far le cose con la calma e con il gesso. Però sulla testa di Walter Sabatini e dei suoi il tempo comincia a sgocciolare come una tortura. Infatti alla Roma stanno cominciando a chiedersi se non sia il caso di dare un taglio a questa novella dello stento e anticipare l’annuncio del tecnico.
Così, con l’allenatore e presumibilmente i primi acquisti e un segnale di timida pace per i tifosi, potrà cominciare la lunga estate della squadra. Meditare tanto a lungo sul nome del tecnico non è stato sbagliato, ma ha il suo prezzo. Non tanto nel pericolo che sfuggano obiettivi di mercato quanto nella programmazione delle prime, fondamentali fasi dell’allenamento. La Roma aveva fissato il ritiro a Riscone di Brunico per la seconda metà di luglio. L’idea era: ritrovo a Trigoria intorno al 13 e poi preparazione in Alto Adige dal 15 al 30.
Il problema è che nessuno sa che cosa pensi al riguardo Rudi Garcia. In fondo è lui che deve decidere. Stando ai precedenti, il francese segue metodi di lavoro piuttosto diversi da quelli dei precedenti allenatori della Roma. Aspettando notizie, i logistici della società stanno tenendo in sospeso prenotazioni e aziende di soggiorno. E ricevono quotidiane sollecitazioni dalle autorità locali e dai gestori degli impianti. Per non parlare degli agenti di viaggio che stanno distribuendo pacchetti e formule ai tifosi della Roma intenzionati a passare le vacanze nei dintorni del ritiro – ce n’è un migliaio ogni anno – e sono costretti a cambiare di continuo le date. A Lilla, Garcia era abituato a portare i giocatori vicino a Biarritz per una settimana di tambureggiante preparazione atletica. Poi ritorno a casa, tanto pallone e amichevoli in serie.