Non è la prima apparizione in Confederation Cup per il Messico di Josè de la Torre, commissario tecnico dal 2010: i nord-americani erano presenti anche in Germania nel 2005; nella stessa edizione ci fu anche l’ultima apparizione del Giappone, oggi guidato dall’italiano Zaccheroni. Nel 2011 gli uomini di de la Torre hanno disputato ben due tornei Fifa, potendo così contare su una doppia possibilità per accedere alla fase finale di questa Confederation Cup brasiliana: decisiva è stata la vittoria in Gold Cup. In finale il Messico si impose per 4-2 contro gli Stati Uniti, in una partita sconsigliata ai cuori deboli: USA in vantaggio per 2-0 dopo i primi 23 minuti, partita virtualmente chiusa fino alla rete di Barrera, che aprì la porta alla rimonta messicana.
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Il Messico è inserito nel Gruppo A, quello sulla carta più difficile in cui dovrà vedersela con Italia, Brasile e Giappone.
Di seguito la lista dei 23 di de la Torre:
Portieri: Ochoa (Ajaccio), Corona (Cruz Azul), Talavera (Tolouca)
Difensori: Rodiguez (America), Salcido (Tigres), Reyés (America), Meza (Monterrey), Moreno (Espanyol), Torres Nilo (Tigre), Miler (Monterrey), Flores (Cruz Azul)
Centrocampisti: Molina (America), Torrado (Cruz Azul), Barrera (Cruz Azul), Reyna (Pachuca), Aquino (Villareal), Herrera (Pachuca), Zavala (Monterrey), Guardado (Valencia)
Attaccanti: de Nigris (Monterrey), dos Santos (Maiorca), Hernandez (Manchester United), Jimenez (America)
Formazione tipo (3-5-2): Ochoa; Reyes, Meza, Nilo; Salcido, Torrado, Aquino, Guardado, Barrera; Hernandez, dos Santos
Punti di forza. Da sempre il Messico si distingue per il buon calcio mostrato, con de la Torre la musica non è cambiata: palla a terra i suoi ragazzi danno il meglio di loro. Oltre al gioco la mentalità ha sempre aiutato i messicani, e lo dimostra l’andamento nella decisiva finale di Gold Cup: sotto 2-0 dopo pochi minuti, Barrera e compagni non hanno mollato, ribaltando addirittura il risultato nei minuti regolamentari.
Punti deboli. Senza dubbio l’organizzazione difensiva. A partire dal centrocampo, l’undici titolare è formato da calciatori molto più bravi nella costruzione che nella rottura del gioco. Soffrono molto se messi sotto pressione, ma anche se presi in contropiede.
La stella. Troppo facile individuare in Hernandez del Manchester United la stella di questa squadra. I numeri parlano chiaro da sempre: in Nazionale ha realizzato 32 reti in 47 partite. Ormai abbiamo imparato a conoscerlo anche in Europa: il senso del goal di Inzaghi unito ad una grande tecnica di base, potrà essere uno dei grandi protagonisti di questa edizione.
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La possibile sorpresa. Ad oggi vanta solo 5 presenze con la sua nazionale, ma si tratta di un giocatore di sicura prospettiva: parliamo di Diego Reyes. Difensore classe ’92, già Capitano dell’America, club nel quale è in forza. In grado di giocare anche centrocampista centrale grazie all’ottima tecnica di cui è dotato. Su di lui hanno già messo gli occhi diversi club europei, soprattutto dopo l’Olimpiade vinta da protagonista, ma il Porto è riuscito ad acquistarlo per ben 7 milioni: si trasferirà in Portogallo dal 1 luglio 2013.
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Le gare del Messico nel gruppo A:
16 giugno ore 16:00 Messico-Italia (Stadio Maracanà)
19 giugno ore 16:00 Brasile-Messico (Stadio Castelao)
22 giugno ore 16:00 Messico-Giappone (Stadio Mineirao)
A cura di Luca Fatiga
@LucaFatiga9
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