«No, tornare a casa no, ma c è un pò di preoccupazione». Risponde così Cesare Prandelli alla domanda sulla possibilità che gli azzurri abbandonino la Confederations Cup che si sta svolgendo in Brasile, teatro in queste ore di scontri tra polizia e manifestanti che hanno causato due morti.
«In questi giorni la situazione è cambiata, – prosegue Prandelli – rispetto a Rio dove si poteva uscire liberamente e visitare la città, a Recife e qui a Salvador ci hanno vietato di uscire dall albergo. Sono manifestazioni che possono stimolare la crescita di un Paese ma quando c è la violenza diventa preoccupante. Difficile controllare chi non vuol fare rimostranze civili. Sono davvero tanti, in poco tempo da qualche migliaia sono diventati un milione e mezzo».
«Se le manifestazioni sono civili stimolano il miglioramento del paese – dice ancora Prandelli – ma se diventano violente allora non possono essere condivisibili. E sarebbe una contraddizione inaccettabile se qui a Salvador noi e la Selecao dessimo spettacolo sul campo e fuori si verificassero degli scontri e contestazioni. Ma tutto questo – precisa ancora – non vuol dire che abbiamo pensato di andare via». Sul caso prende posizione anche Riccardo Montolivo: «Se uno soffre e manifesta il proprio disagio, va rispettato, sempre che la protesta sia fatta in modo civile».
Fonte: Adnkronos