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CORRIERE DELLA SERA Allegri resta al Milan. La Roma beffata cerca un nuovo tecnico

Massimiliano Allegri

(L. Valdiserri) – Una notte lunga. Lunghissima. Come questa stucchevole telenovela giunta all’amaro epilogo. La Roma si sente «bidonata » da Massimiliano Allegri, usata nel braccio di ferro con Silvio Berlusconi per restare abbarbicato al Milan almeno per un’altra stagione, ed è senza allenatore. Dopo il no di Mazzarri, che almeno ha avuto il buon gusto di scegliere in fretta l’Inter, da gentiluomo, la dirigenza giallorossa continua in una stagione disastrosa: sesto posto in campionato, derby finale perso in Coppa Italia, fuori dalle coppe europee per il secondo anno consecutivo, in pieno caos per il futuro.

Franco Baldini, il direttore generale che dovrebbe dare le dimissioni dopo la scelta dell’allenatore per la prossima stagione, aveva fatto capire molto nell’intervista rilasciata qualche giorno fa a Donatella Scarnati, del Tg1:«Tanti allenatori hanno cercato la Roma. Allegri? Certo, anche lui ha espresso pubblicamente più volte il suo gradimento per la rosa della nostra squadra». Era una specie di paracadute: il primo a cercare la Roma – e a sedurla – è stato il tecnico livornese. La Roma, al massimo, ha la colpa di aver creduto che il suo interesse fosse sincero. Baldini ha probabilmente ragione, ma in questo momento la piazza romana, tra il depresso e l’infuriato, chiede fatti e non scuse.

Con quale nome si può cercare di parare il colpo? E quali sono i tempi rimasti alla dirigenza, già pesantemente contestata? Ieri si è sfilato dai possibili candidati Roberto Donadoni, con un comunicato pubblicato sul sito del Parma: «Ribadisco ancora una volta, a scanso di equivoci, che resto al Parma. Qui mi trovo bene, c’è piena sintonia con il presidente Ghirardi e con il d.s. Leonardi e ho un contratto per altri due anni. Viste le voci che continuano a circolare, ci tengo a dire questo ancora una volta pubblicamente, per rispetto del club, della squadra e di tutti i tifosi. Siamo a giugno, ho già pianificato la prossima stagione con il Parma. Una società che considero di assoluto livello e che non avrei dunque motivo di lasciare ». Parole chiare, il contrario del Re Tentenna. Ma chi ha avuto rispetto per i tifosi della Roma tra tutti i protagonisti di questa vicenda? Al d.s. Walter Sabatini è sempre piaciuto Stefano Pioli, ma questo, oggi, agli occhi della maggioranza dei romanisti è più una colpa che un merito. E passare da Allegri o Mazzarri a Pioli, con il massimo rispetto per tutti questi allenatori, è un salto all’indietro.

L’unico vero nome italiano per dare una svolta è Roberto Mancini. Conta di più che abbia giocato nella Lazio – anche se è stato semmai una bandiera della Sampdoria – o che abbia vinto scudetti, Coppa Italia, Premier League e F.A. Cup? Costa molto, ma parlando di valore assoluto in panchina sarebbe ancor più di Allegri, non meno. Poi ci sono i nomi stranieri: Rijkaard, Blanc, Bielsa che non ha trovato l’accordo con il Santos. O una sorpresa. Quelle che alla dirigenza della nuova Roma non sono mai riuscite.

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