(G. Piacentini) – Dopo Rafael, ecco Benatia. In attesa dell’ennesima puntata della telenovela allenatore, la Roma cerca di restare al passo di un mercato che si appresta ad entrare nel vivo. Nel week-end (qualche ora dopo il suo ritorno da Milano), il d.s. Walter Sabatini ha trovato, infatti, l’accordo con l’Udinese per il difensore marocchino già cercato la scorsa estate, forte di un’intesa raggiunta 15 giorni fa con il procuratore di Benatia che in giallorosso guadagnerà circa 1 milione a stagione per 4 anni. Nell’affare con l’Udinese rientreranno anche un paio di giovani (a scelta tra Caprari, Crescenzi, Antei e Viviani) oltre a 6 milioni cash. Benatia dovrebbe sostituire il partente Burdisso che a breve potrebbe annunciare il suo ritorno in Argentina, al Boca Juniors, mentre da Trigoria sono pronti a dire di nuovo no al Manchester City per il diciannovenne brasiliano Marquinhos.
Domani, invece, è il giorno in cui l’olandese Maarten Stekelenburg dopo due stagioni molto deludenti darà l’addio alla Roma per accasarsi al Fulham. I 4 milioni che il club londinese verserà nelle casse giallorosse saranno girati al Santos per Rafael. Il portiere brasiliano potrebbe essere affiancato da un collega più esperto: difficile arrivare all’ex interista Julio Cesar, sempre in voga il nome di Stefano Sorrentino del Chievo (in prestito al Palermo).
Sistemata la difesa, Sabatini si occuperà delle fasce. Piace Basta, sempre dell’Udinese, ma il terzino serbo interessa anche all’Inter e il fatto che sia assistito da Giuseppe Bozzo (l’agente di Mazzarri) sembra spianare la strada ai nerazzurri. Altro giocatore conteso dai due club è Nainggolan. La Roma ha trovato l’accordo col giocatore, ma il patron sardo Massimo Cellino non è propenso a fare affari con il d.g. Baldini e i giallorossi. Infine Totti. Il capitano è in vacanza a Barcellona (dove ha assistito al concerto di Rihanna) ed è ancora in attesa di una chiamata del presidente James Pallotta per rinnovare il contratto in scadenza nel 2014. «Una formalità » assicurano da Trigoria, ma Totti non ha preso bene l’indifferenza del presidente impegnato nell’ultimo mese tra nuovo logo, incontri istituzionali e scelta del nuovo allenatore.