(L. Valdiserrri) – Rudi Garcia lo ha detto davanti ai giornalisti francesi, con cui ha più confidenza: «So che non avrò il diritto di sbagliare nulla». In realtà il diritto ce l’avrebbe, visto che non è stato lui a fallire i risultati sportivi delle ultime due stagioni. Chi di sicuro ha il dovere, di fronte ai tifosi giallorossi, di fare tutte le mosse giuste è il direttore sportivo, ormai plenipotenziario della parte calcistica, Walter Sabatini.
Ecco perché da grande scopritore di talenti si sta trasformando in cacciatore di giocatori «fatti e finiti», che magari non esaltano il suo gusto estetico ma che possono portare esperienza e «normalità»: vedi Benatia e Nainggolan. Il problema è che per prendere questi operai specializzati, peraltro molto utili, la Roma rischia di perdere pezzi della «meglio gioventù». Le pagine di calciomercato sono piene di «metà» Verre, Romagnoli, Politano, Viviani… Un conto è cedere prodotti del vivaio sui quali si fa poco affidamento— nessuna «cantera» produce solo campioncini —, un altro è rischiare di perdere il futuro per inseguire un presente da Europa League.