(G. Piacentini) – Ormai siamo alla guerra di nervi. Il caso-Allegri sta portando allo sfinimento tutti i protagonisti sull’asse Roma- Milano, motivo per cui la corda che è stata tirata fino all’inverosimile rischia di spezzarsi. Da una parte ci sono la Roma, che è stanca di aspettare e ha la necessità di annunciare il nome del nuovo tecnico nelle prossime ore per placare l’ira dei tifosi che non accenna a diminuire, e Silvio Berlusconi che volentieri accompagnerebbe personalmente il suo allenatore fino a Trigoria. Dall’altra c’è l’ad rossonero Adriano Galliani che, nonostante alcune sue dichiarazioni («Non è detto che per diventare allenatore ci sia bisogno di fare gavetta») possano essere interpretate come un’apertura nei confronti dell’olandese, continua a spingere non tanto per una conferma di Allegri, quanto per evitare l’arrivo di Clarence Seedorf che invece, secondo Sport Mediaset, avrebbe già firmato un pre contratto col Milan. In mezzo Allegri, che deve decidere da quale parte stare. Se con la Roma, con cui ha avuto contatti anche ieri e con cui ha già trovato un accordo di massima (i contratti già ci sono e aspettano solo di essere firmati), oppure col Milan – al suo ex compagno di squadra Camplone, ora tecnico del Perugia, ha confessato che rimarrà rossonero – dove ha ancora un anno di contratto (che non sarà prolungato) ma dove rischia di «saltare » alla prima amichevole che non soddisfi il senso estetico di Berlusconi. A forzare la mano ha pensato la Roma, che ha dato l’ultimatum ad Allegri.
La società giallorossa sente di aver fatto tutte le mosse giuste per accontentarlo, ma non può attendere oltre. Per questo vuole una risposta in tempi brevi, possibilmente prima dell’incontro del tecnico, previsto per domani sera, con Galliani e Berlusconi. La decisione di fissare il vertice, che è filtrata ieri sera, potrebbe portare a nuovi scenari, ma resta inteso che, se Allegri non si sarà dimesso, la Roma virerà su un altro tecnico. I nomi che filtrano da Trigoria sono sempre gli stessi. Anche se, conoscendo l’abilità nel depistaggio di Baldini e Sabatini, ieri rimasto a Milano, non si può escludere a priori l’ipotesi di un colpo a sorpresa. In ogni modo sarà un tecnico dal curriculum collaudato, e non una scommessa che i dirigenti romanisti non possono permettersi dopo i fallimenti di Luis Enrique e Zeman. Nonostante in Francia lo abbiano accostato alla panchina del Paris Saint Germain, rimane vivo il nome di Laurent Blanc, che aveva rifiutato a febbraio la panchina romanista perché non se l’era sentita di subentrare in corsa dopo l’esonero di Zeman. L’ex tecnico del Lille, Rudi Garcia, invece, ha già detto sì e aspetta solo una chiamata da Trigoria, dove però non è considerato la prima alternativa. In corsa c’è ancheFrank Rijkaard mentre l’unico tra gli italiani ad avere qualche chance è Roberto Donadoni che, ironia del destino, sarebbe anche preferito da Galliani rispetto a Seedorf. Tutti tecnici che rischiano di rimanere appesi al filo del telefono, se Allegri, come sperano a Trigoria, deciderà di sposare la Roma.