(R. Maida) – Hanno tutti e due un dannato bisogno di riposare e di recuperare dai rispettivi acciacchi, prima di ripensare alla Roma. Ma tornano a casa con stati d’animo molto diversi: Alessandro Florenzi ha vissuto un Europeo da protagonista, segnando un gol e sfiorandone molti altri. Anche in finale, quando De Gea gli ha sbarrato la strada con fortunoso istinto. Ma al di là delle occasioni da rete, ha confermato personalità e qualità sufficienti per una carriera d’alto livello. Mattia Destro invece della spedizione italiana in Israele è stato praticamente una comparsa (…)
IL CENTROCAMPISTA – Aspettando la nuova stagione, Florenzi è rimasto piacevolmente sorpreso da un sms che gli è arrivato pochi minuti prima dell’imbarco dall’aeroporto di Tel Aviv: era firmato Rudi Garcia. Il nuovo allenatore si è “presentato” e gli ha fatto i complimenti, dandogli appuntamento tra quattro settimane in ritiro a Riscone. Un gesto di semplicità e di stile che Florenzi ha apprezzato, in vista di un anno molto importante per la sua maturazione. I suoi ultimi mesi alla Roma con Andreazzoli, che l’ha lasciato in panchina per novanta minuti anche nel derby di Coppa Italia, non sono stati semplici. (…)
L’ATTACCANTE – Più preoccupante è l’involuzione di Destro, che non è riuscito a trovare spazio e gloria nell’Under 21 dopo essere stato già degradato dalla Nazionale maggiore. Colpa del ginocchio operato a gennaio (il menisco esterno è sempre delicato per un calciatore) che gli ha creato problemi anche in Israele, impedendogli di allenarsi con continuità e soprattutto con qualità. Mangia si aspettava un valore aggiunto per l’attacco e invece si è trovato un centravanti depotenziato, sia sul piano atletico che psicologico. Anche su Destro, che per la Roma è stato un investimento molto consistente, dovrà intervenire Garcia, restituendogli un ruolo centrale nella progettazione della nuova squadra. (…)