(A. Santoni) – Ancora uno sforzo, poi la testa la metterà tutta al suo futuro immediato: «Perché fra una settimana compirò 31 anni, ma mi sento ancora giovane, con tanta voglia di fare bene nel nostro campionato». Era del tempo che non gli vedevamo sorridere gli occhi, ad Alberto Gilardino. Ma la bella prestazione contro la Spagna, nuovamente titolare azzurro al posto di Balotelli, in una partita che conta, come una semifinale contro i campioni di tutto, gli ha riacceso la voglia di fare ancora strada. Lui qui del resto ha toccato quota 54 presenze azzurre, entrando in scia a Camoranesi, Benetti e, due passi più su, a un certo Roberto Baggio. Non solo, i 18 gol fin qui realizzati (uno ogni tre partite), ne fanno il miglior bomber di questa Nazionale brasiliana, e sono storicamente uno sotto a Bettega e due gradini sotto a Paolo Rossi. Quota 20 Pablito è l’obiettivo del Gila in azzurro. Lui, ex campione del mondo 2006, ha un altro sogno nel cassetto: il terzo mondiale, da giocare in Brasile. Per questo non vuole sbagliare scelta, per questo vuole avere la testa libera, conoscere bene le cose, valutare e decidere: «Anche se non dipende da me soltanto, è ovvio…».
CORRIERE DELLO SPORT Gilardino: “Vado alla Roma? Non dipende da me”
LA SITUAZIONE – Non è uno che parla volentieri il Gila, che i suoi equilibri personali preferisce gestirseli in silenzio. Ma due sere fa, nel ventre del Castelao, semisciolto dal calore e dalla fatica, non c’è voluto molto per fargli dire ufficialmente quello che chi lo aveva sentito privatamente in questi giorni conosceva già: «Prima di partire per la Confederations, sapevo che Genoa e Bologna si dovevano incontrare per stabilire la mia permanenza a Bologna, come era stato detto. Ora è tutto fermo. A parte Tevez, il vero mercato deve ancora partire. Ho ancora tre giorni in Brasile, poi quando torno voglio parlare con tutti: Genoa, Bologna, col mio procuratore e vedere cosa fare. Io posso ripetere quello che ho sempre detto e quello che penso: a Bologna in questa stagione sono stato veramente bene, davvero bene. Dunque se ci fosse la possibilità di rimanere sarei felicissimo. Però non dipende solo da me. E questa è una cosa basilare». Piuttosto è stato curioso vedere la sua reazione quando gli stato chiesto dell’ultima voce che lo riguarda, che arriva da Roma, sponda giallorossa: «La Roma mi ha cercato? Questo non lo sapevo, davvero, non lo sapevo… Vediamo cosa succede…»
MOVIMENTI – Dunque questo è l’attuale stato dell’arte. Tutto fermo e in movimento al tempo stesso, con un perno centrale rappresentato dalla voglia del Gila di restare dov’è. I motivi sono evidenti: oltre a questioni private e al bisogno di seguire il modello Di Natale per dare il meglio, sul piano tecnico ha un allenatore, Pioli che lo adora, ha la possibilità di giocare con continuità e al meglio, come dicono i suoi 13 gol appena archiviati, unico modo per assicurarsi un posto per il Brasile che conta, tra dodici mesi. […]