(L. Ferrajolo) – Ora che ha finalmente un allenatore e, a quanto pare, il presidente («sarò a Trigoria una volta al mese»), la Roma deve cercare disperatamente di recuperare un po’ di normalità. Attenzione, normalità non significa mediocrità: è molto più semplicemente la condizione indispensabile per cercare di fare grandi cose. (…)
Ora arriva uno spagnolo-francese con la faccia giusta e le idee giuste: ha subito ricordato che per fare un calcio offensivo bisogna sempre partire da una buona difesa. Sembra di sentire l’eco delle parole del vecchio Arrigo e dunque, ben venga Rudi Garcia. Ma accanto alle parole sagge del nuovo tecnico, si intravede un altro vortice di mercato che, se si rivelasse autentico, vero, riporterebbe la Roma all’anno zero, all’ennesimo cantiere aperto. Questo si può, si deve evitare. Ci sono esigenze autentiche, altre teoriche, pretestuose.
Prima esigenza: il portiere. (…)Alla Roma un portiere che dia punti e sicurezza manca da una vita, tutti confidavamo in Stekelenburg, ma non è andata così. E’ Rafael la soluzione? Benissimo, bisogna fidarsi di Sabatini, che ha occhio più di ogni altro. Ok, dunque, per Rafael o comunque per un portiere super, perché Lobont può essere solo il vice.
Bisognerà spiegare a Garcia che attualmente ha una difesa inaffidabile. (…)Benissimo Benatia, se arriva, come sembra. Ma è un centrale, non un laterale. Aggiunto a Marquinhos e Castan, fa stare tranquillo Garcia.Resta scoperto l’out destro, lì ci vuole davvero uno bravo, mentre a sinistra tra l’esperienza di Balzaretti e la speranza di scoprire Dodò, ci si può arrangiare.
Infine a centrocampo serve uno di nerbo, che dia fisicità ed esperienza. Nainggolan? Ok, o uno come lui. Ma poi stop, soprattutto se De Rossi dovesse restare. Evitiamo altre rivoluzioni, fuochi pirotecnici spettacolari ma fatui. O cessioni incaute. Evitiamo altre scommesse. La Roma ha già molti giovani di qualità come Marquinhos, Pjanic, Lamela, Destro e mettiamoci pure Rafael. Le serve ora più mestiere, fisicità, cattiveria, personalità. In un quadro di normalità e con un tecnico bravo i suoi talenti possono maturare ed esplodere presto. Ma non affolliamo Trigoria di altri imberbi: non è una high school, deve diventare in fretta la fabbrica di una squadra tosta, affamata e, possibilmente, vincente.