(Corriere dello Sport) – Poche reazioni da parte dei club, in attesa che si sappia di più sui contenuti dell’indagine. E in serata Alessandro Moggi, il procuratore di giocatori al centro dell’inchiesta, ha rilasciato questa dichiarazione: «Voglio chiarire assolutamente che io rispetto il lavoro della magistratura. E’ normale che ci siano dei controlli in un settore come il mondo del calcio, evidentemente una delle industrie più importanti del nostro Paese. Non è la prima volta e non sarà sicuramente l’ultima. Sono, credo, dei controlli giusti rispetto ad una attività di compravendita di giocatori che rappresenta una parte importantissima del sistema calcio: e quindi è giusto che ci siano. Quanto a me, sono sereno».
Tommasi: «Dobbiamo aspettare»
Il presidente dell’Aic, Damiano Tommaso, commenta così: «Ancora ci sono pochi elementi per valutare la portata dell’indagine. Comunque è una questione che riguarda più l’aspetto finanziario, la gestione fiscale, che non quello sportivo. Dobbiamo aspettare».
L’indagine è riferita a Bogdani
La risposta del Chievo è affidata ad un comunicato ufficiale:«L’A.C.ChievoVerona precisa che in data odierna è stata effettuata presso la sede della società un’acquisizione documentale atta ad ottenere tutti gli atti relativi all’attività di un agente di calciatori effettuati durante il periodo di tesseramento di un suo assistito. Attualmente il calciatore(Bogdani, ndc) non è più tesserato con il Chievo».
«Assoluta tranquillità»
Un normale controllo di routine da parte della Guardia di Finanza che si è svolto in un clima di «collaborazione e assoluta tranquillità da parte della Fiorentina». In casa viola non sembra aver destato particolare reazione la visita delle Fiamme Gialle durante la quale sono stati acquisiti documenti relativi ai contratti della passate stagioni sportive di Adrian Mutu, Fabio Liverani e Gaetano D’Agostino, tutti gestiti da Alessandro Moggi.
Moratti: «Sono cose passate»
Nulla di cui preoccuparsi. E’ quanto trapela dal club nerazzurro, dopo che la Guardia di Finanza ieri mattina ha bussato anche alle porte di corso Vittorio Emanuele. «Non c’è stata alcuna perquisizione, ma solo una richiesta di documenti – ha voluto precisare Massimo Moratti –. Sono state coinvolte quaranta società, quindi anche la nostra. E’ chiaro che dietro questa iniziativa ci siano dei motivi, ma non facendo quel tipo di mestiere non so di cosa si tratti. In ogni caso lo capiremo. Giocatori coinvolti? Per l’Inter, come per tutte le società, acquisiranno i documenti che interessano. Se sono carte legate al mercato? No, credo siano cose passate. Niente di preoccupante, comunque»
Piena collaborazione del club
Nessun commento da dirigenti o legali bianconeri sul blitz della Guardia di Finanza in corso Galileo Ferraris per acquisire documentazioni su accordi con calciatori e agenti nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Napoli: il clima è però di grandissima serenità e piena disponibilità a collaborare. Le Fiamme Gialle, arrivate attorno alle 9.30, sono rimaste in sede oltre due ore, rilevando materiale relativo a operazioni effettuate da gestioni societarie antecedenti a quella di Andrea Agnelli.
Solo acquisizione di documenti
La società biancoceleste non ha voluto rilasciare dichiarazioni ufficiali: ha fatto sapere che si è trattato soltanto di acquisizioni di documenti e ha supportato l’operazione degli agenti della Guardia di Finanza. Il club rivendica la sua estraneità ribadendo l’assoluta regolarità nella sua gestione delle operazioni di mercato.
Preso il contratto di Nocerino
I militari della Guardia di Finanza hanno chiesto e ottenuto una copia del contratto di Antonio Nocerino durante la visita nella sede del Milan. A quanto si apprende da fonti interne al club, le Fiamme Gialle hanno anche chiesto notizie in particolare a proposito di un procuratore con cui il Milan però non avrebbe mai avuto a che fare.
Spinelli: «Tutto in ordine»
Nella sede del Livorno la Guardia di Finanza ha trovato soltanto il dirigente Paolo Armenia. Il presidente Aldo Spinelli ha detto: «Il Livorno è tranquillissimo, tutto quello che è stato rilevato dai finanzieri riguarda Alessandro Moggi che, qualche anno fa, era procuratore dei nostri tesserati Tavano e Bogdani. Il Livorno però non c’entra assolutamente niente, i nostri conti sono sempre stati in ordine».
Sotto la lente Paletta e Pabon
Nessun commento in casa Parma dopo la visita della Guardia di Finanza nella sede di Collecchio. Dal club trapelano tranquillità e nessuna preoccupazione, tanto che non sono stati emessi comunicati o note ufficiali. Il Parma è stato coinvolto nel blitz di acquisizione di documenti della Gdf, in particolare, per i contratti di Paletta e Pabon (ora al Monterrey in Messico) stilati rispettivamente con gli agenti Guastadisegno e Calleri.
«Volevano solo informazioni»
A Trigoria la Guardia di Finanza ha chiesto solo informazioni intorno ad alcuni contratti riferentisi alla gestione precedente. Non risulta sia stato sequestrato alcun documento. Per questo la società non ritiene opportuno al momento prendere una posizione ufficiale. I dirigenti fanno comunque sapere di essere «molto sereni».
«Acquisiti documenti su Sforzini»
Il presidente dell’Udinese Franco Soldati e il direttore amministrativo Alberto Rigotto si sono dichiarati del tutto tranquilli. «La Guardia di Finanza ha compiuto un’acquisizione di documentazione che riguardano l’attaccante Ferdinando Sforzini (acquistato nel 2005 ma che mai ha indossato la maglia bianconera, ndr) – ha detto Soldati – Abbiamo consegnato tutti i documenti richiesti.Comunque l’Udinese non c’entra per nulla, i tifosi bianconeri stiano tranquilli».
Nessun commento ufficiale hanno rilasciato Atalanta, Catania, Genoa, Sampdoria, Torino e Verona.