(A. Ramazzotti) – Il trasferimento di Julio Cesar alla Roma sembrava vicino anche la scorsa estate, dopo che l’Inter aveva deciso di consegnare le chiavi della sua porta ad Handanovic e di esiliare uno degli eroi del triplete, quell’Acchiappasogni (era il suo soprannome) che per anni è stato uno degli idoli della tifoseria nerazzurra. La dirigenza giallorossa aveva pensato concretamente al brasiliano anche perché Moratti era propenso a farlo partire senza richiedere un indennizzo, ma l’operazione non era andata in porto e Julio era stato costretto a emigrare in Inghilterra, al QPR, proprio sulle ultime curve del mercato. L’accordo fu raggiunto il 28 agosto e, oltre a un contratto di 4 anni a 2,5 milioni a stagione, garantì all’ex numero uno una buonuscita sostanziosa (5 milioni) e un saluto struggente al popolo interista prima di Inter-Vaslui attraverso una lettera aperta letta con le lacrime agli occhi in mezzo a San Siro, insieme ai suoi figli.
I PERCHE’ DELL’ADDIO – Julio Cesar all’Inter ha collezionato 301 presenze ufficiali e ha vinto tutto (14 trofei). Dodici mesi fa aveva altri due anni di contratto con il club di corso Vittorio Emanuele (poco meno di 5 milioni di euro netti a stagione l’ingaggio) ed era reduce da un campionato con 3 rigori parati su 7 e diversi altri interventi importanti. Stramaccioni e la dirigenza, però, avevano stabilito di cambiare rotta e di acquistare Handanovic dall’Udinese.(…)