Il blitz di oggi, spiegano le fonti, e’ riconducibile ad un fenomeno “generalizzato” nel mondo del calcio: la progressiva lievitazione degli oneri d’ingaggio dei giocatori, che va di pari passo con la necessita’ delle societa’ di assicurarsi i calciatori migliori. Ecco perche’ l’indagine, che al momento non vede calciatori indagati, punta a chiarire diversi aspetti dell’operativita’ delle societa’ dal punto di vista fiscale e tributario: dai rapporti tra club, calciatori e agenti alle modalita’ di trasferimento dei giocatori, dall’attivita’ di intermediazione svolta dai procuratori alle operazioni di compravendita e di rinnovo dei rapporti contrattuali, dai diritti di opzione alla gestione del patrimonio aziendale; dalle modalita’ di inserimento nel bilancio dei giocatori professionisti alle eventuali transazioni tra societa’ con le cosiddette finalita’ ‘spalma-debiti’, dal trattamento tributario delle operazioni di acquisto e cessione agli eventuali fenomeni di ‘estero-vestizione’, fino all’attivita’ di ‘scouting’ e alla gestione dei diritti d’immagine e televisivi.
Fonte: Ansa
Il blitz di oggi della Gdf nelle sedi di 41 società di calcio, di cui 18 di serie A, nasce nove mesi fa, il 3 ottobre del 2012, quando la procura partenopea mandò gli uomini delle Fiamme Gialle nelle sedi del Napoli e della Ficg con l’obiettivo di acquisire la documentazione relativa sia all’acquisto e alla vendita di alcuni calciatori, sia ai rapporti tra gli stessi giocatori, i club e i procuratori. Allora i Finanzieri si limitarono alla visita nel quartier generale della Federazione e in quelle del Napoli, a Roma e a Castelvolturno: dai documenti acquisiti in quell’occasione, però, investigatori e inquirenti hanno evidentemente scoperto scenari allora sconosciuti – dal punto di vista fiscale e finanziario – che li hanno portati all’operazione di oggi nelle sedi di tutti i club più importanti. Quel 3 ottobre, i finanzieri entrarono nel centro tecnico di Castelvolturno subito dopo la partenza della squadra per l’Olanda in vista dell’impegno di Champions League contro il Psv Eindhoven, dove rimasero circa un paio d’ore. Mezz’ora durò invece la visita negli uffici della Figc al terzo piano di via Allegri, dove i militari si fecero consegnare dal segretario federale Antonio Di Sebastiano tutta la documentazione relativa alle procedure di acquisto e cessione dei diritti sulle prestazioni dei calciatori del Napoli e i contratti tra giocatori e società e tra calciatori e agenti. L’inchiesta prese spunto da una serie di segnalazioni arrivate in procura su presunte irregolarità relative proprio ai contratti di alcuni calciatori professionisti che, nel frattempo, sono stati ceduti ad altre squadre. In particolare l’interesse dei pm era concentrato allora sui contratti del ‘Pochò Ezequiel Lavezzi – passato l’estate scorsa dal Napoli al Psg – e dell’altro attaccante argentino Cristian Chavez, dato in prestito all’Almirante Brown. Entrambi i calciatori hanno lo stesso procuratore. Già allora il Napoli mise le mani avanti dicendo di non aver nulla a che fare con la vicenda: «La contrattualistica del calcio Napoli, sia per il rapporto sportivo che per la cessione dei diritti d’immagine dei calciatori – disse l’avvocato della società Mattia Grassani – è, dall’inizio della presidenza di De Laurentiis, sempre stata condotta in maniera rigorosa e nel pieno rispetto delle norme sportive e statuali vigenti e portando a termine tutti gli adempimenti fiscali e contributivi».
Fonte: Ansa