(M. Cecchini) – Se l’occhio disponesse della verità assoluta, sembra in forma come nei giorni migliori. Qui a Recife,Cicinho è ancora un idolo, conteso dalla tv e in predicato di strappare un nuovo contratto con il club locale. Lo salutiamo e il discorso, dopo i complimenti di rito all’Italia di Prandelli («Mi piace moltissimo») e i racconti sulla chiesa protestante che frequenta, scivola subito sulla Roma.
Ha saputo che le cose, dai tempi del suo addio, non sono molto migliorate?
«Sì,lo so. Ho seguito perché sono sempre in contatto con Julio Sergio. Peccato, non giocare in Europa dispiace a tutti i giocatori. E poi tutti quegli allenatori cambiati…».
Infatti i tifosi sono molto arrabbiati. Se la sono presa persino con De Rossi.
«Ho visto che ad inizio stagione, con Zeman, finiva spesso in panchina. Incredibile. Immagino la rabbia dei tifosi, soprattutto per la finale di Coppa Italia persa contro la Lazio».
Vediamo che è informato.
«Sì, ci tengo a sapere tutto. A Roma sono stato bene, ma la sfortuna mi ha perseguitato».
Quando si perde, i tifosi della Roma sono caldi come quelli brasiliani?
«Scherza? Qui è molto peggio rispetto a Roma. I tifosi ti vengono a prendere agli allenamenti oppure a casa e ti fanno passare i guai. Mi creda, di sicuro i brasiliani che giocano nella Capitale sono abituati a queste cose e non si fanno certo spaventare dalla eventuali contestazioni a Trigoria. Ma mi dica lei: come sono andati Marquinho, Castan, Marquinhos e Taddei?». E a questo punto diventiamo noi gli intervistati. Senza che questo, ovviamente, possa interessare nessuno.