(A. Pugliese) – Cominciò a Le Mans, ma è a Lilla che il suo «Consiglio dei saggi» ha dato i frutti migliori.Per avere un rapporto ideale con il gruppo, con i suoi giocatori, con l’ambiente che vuole comandare e trascinare. In tutto 4-5 giocatori, a seconda del gruppo ed eletti dal gruppo stesso. Rudi Garcia lavora così, con un «filtro» tra lui e la squadra, un cuscinetto capace di assorbire tensioni e problemi, ma anche di sprigionare gioia e presentare richieste.
Attenzione, non vuol dire che con gli altri non parli, anzi. Rudi dialoga molto, con tutti. Ma sulle grandi questioni, vuole interloquire solo con un mini-Parlamento. A Lille erano il capitano Mavuba, Debuchy, il portiere Landreau e poi Dumont e Benoit, per un po’ Hazard e Pedretti.
In genere, gente di personalità, che nello spogliatoio «pesa». A Roma ci saranno Totti e Burdisso, se resteranno De Rossi e Osvaldo, altrimenti un paio tra Balzaretti, Lobont e Castan. O magari un giovane, Marquinhos o Pjanic. Perché le vittorie nascono dal dialogo, spesso e volentieri.