(C. Zucchelli) – Magari non avrà brillato in originalità, visto che tante delle sue parole la piazza romana le aveva già ascoltate. Però Rudi Garcia ha fatto capire chiaro e tondo di non temere le sfide che si troverà ad affrontare. «Io non ho paura», ha detto.
De Rossi e Osvaldo I casi più spinosi riguardano il centrocampista della Nazionale e il bomber italoargentino. Il primo, dal Brasile, ha manifestato tutto il suo malessere e ancora prima di ruolo e modulo, Garcia dovrà capire se e quante motivazioni avrà. Solo se troverà un giocatore affamato e con voglia di riprendersi la Roma allora resterà e avrà tante responsabilità, altrimenti Garcia potrebbe non porre veti alla sua cessione. La frattura con Osvaldo, invece, non sarà ricomposta: la Roma non vuole tenerlo, lui non vuole restare.
Destro e Pjanic A Garcia spetterà il compito di rimotivare e ricostruire a livello psicologico Mattia Destro, passato in dieci mesi dall’esordio in Nazionale maggiore contro l’Inghilterra (da titolare) ad essere la quinta punta dell’Under 21. Altra situazione da sboccare è quella di Pjanic: se resterà e al momento pare di sì il tecnico dovrà trovargli una collocazione definitiva, senza confondere ancora di più un calciatore che un paio di anni fa veniva considerato uno dei registi più promettenti d’Europa.
Lo staff Ieri Garcia ha incontrato Andreazzoli. Ha un contratto di 3 anni, dovrebbe restare a Trigoria a meno che non trovi un’altra panchina. A quel punto la Roma lo lascerebbe andare, consapevole del fatto che avere nello staff tecnico l’ex allenatore non più in buoni rapporti con mezza squadra alla lunga potrebbe rivelarsi un boomerang pericoloso. Dovrebbero restare anche Nanni come responsabile dei portieri e Chinnici come addetto agli infortunati se Garcia dovesse riuscire a portare il preparatore atletico di fiducia Dupont. L’ala francese dello staff sarà composta da Bompard, vice allenatore, e Fichaux, tattico che si occuperà della difesa.