(D.Pisoni) – Una Roma che colleziona peccati originali in serie, allenatori parlando. Dalla rinuncia a Montella all’azzardo Luis Enrique, fino a Zdenek Zeman. Deve essere così,se un anno dopo la reinvestitura dell’allenatore boemo e centoventigiorni dopo il suo esonero la Roma non ha ancora un allenatore. Anzi, peggio. Perché per due volte le hanno sbattuto la porta in faccia. Prima WalterMazzarri, poi Massimiliano Allegri. Hanno preferito Milano, perché quella è la capitale del pallone e così a SanSiro la prossima stagione andrà in scena un derby in salsa toscana. Mentre la Roma giallorossa è trattata alla stregua di una provinciale.Inaccettabile. Lo conferma anche Laurent Blanc,ora in pole per la panchina giallorossa, che si è preso qualche ora di riflessione prima di dare una risposta, si dice per vedere se dal Paris Saint Germain arriva un’altra proposta per sostituire Carlo Ancelotti.Gli sceicchi offrirebbero solo un anno,mala Roma resta una seconda scelta nonostante sul piatto metta un’offertada3,5 milioni di euro per tre anni. Blanc tira una volata a quattro da chiudere in poche ore. Il francese vanta uno scudetto col Bordeaux e la guida della nazionale transalpina. Il suo vice sarebbe l’ex Vincent Candela. Blanc, ma anche Rijkaard che smentisce contatti, comunque avvenuti e riallacciati, e potrebbe piazzare lo scatto decisivo. Dietro di loro due che per motivi diversi possono essere considerati scommesse. Rudi Garcia un emergente che dopo aver vinto la Ligue1 col Lilla è reduce da due stagioni sottotono. È praticamente libero,ma non convince del tutto. Come Bielsa,non tanto per il curriculum quanto per le sue idee: ha rescisso con l’Athletic Bilbao,ma non ha chiuso con ilSantos. Una Roma dunque che comunque vada dovrebbe parlare straniero in panchina mentre si rincorrono le suggestioni: Luciano Spalletti in vacanza nella Capitale e Vincenzo Montella a cena con Francesco Totti. Due “rimpianti”. Anche perché il problema è la società stessa. Franco Baldini può essere al passo d’addio: chiusa la questione allenatore si dice pronto a presentare le dimissioni a Pallotta. Sabatini, invece, non raccoglie più i consensi di un tempo. Sono ore frenetiche con i tifosi in fermento: la Roma all’americana ha sempre meno stelle e sempre più strisce, non può più sbagliare l’allenatore. Il peccato originale stavolta potrebbe rivelarsi capitale.