(M.Ferretti) – La Roma, dopo la Cena della Beffa, è di nuovo costretta a giocare su più tavoli. Non perde assolutamente di vista quanto sta accadendo (e accadrà) a Milano tra Max Allegri e il Milan (anzi, Silvio Berlusconi), ma non può permettersi di non guardare anche altrove. Morale della favola: comincia giugno e, ufficialmente, il club giallorosso è ancora senza guida, nonostante l’esonero di Zdenek Zeman sia datato 2 febbraio.
IL GIALLO LIVORNESE
Dopo il silenzio post cena tra Galliani e Allegri di giovedì sera, ieri mattina ha parlato SilvioBerlusconi a Canale 5. «Credo che avremo un incontro con Galliani e l’allenatore (non ha nominato Allegri, ndr) entro la settimana, credo domenica sera (ma non era lunedì?, ndr), e da lì uscirà la soluzione, che non è difficile da trovare se tutti si metteranno una mano sulla coscienza per scegliere il meglio per il nostro Milan». Un invito ad Allegri a mettersi una mano sulla coscienza e togliersi di mezzo? Oppure: visto che hai un altro anno di contratto, caro Max, rispettalo e non chiedere altro. Chissà. La telenovela finora è stata talmente piena di bugie, mezze verità e bluff che è facile ipotizzare che possa andare avanti così anche al di là di domani sera. A proposito: nessuno, visti i precedenti, è disposto a giocarsi 10 centesimi che l’incontro a tre ci sarà davvero domani sera, come confermato da Galliani a Tblisi. Curiosità: Allegri, una volta saputo dell’invito berlusconiano per domani sera, avrebbe replicato: c’è Livorno-Empoli, non possiamo rinviarlo?
I DUBBI
È evidente, intanto, che se Allegri avesse voluto incondizionatamente la Roma avrebbe da tempo rassegnato le dimissioni, svincolandosi dal Milan e facendo così felice Berlusconi, e avrebbe accettato l’offerta di Franco Baldini (di nuovo in odore di dimissioni). Tutto questo non è (ancora?) accaduto. Perché non si fida delle garanzie tecniche assicurategli da Trigoria? Perché non crede alla bontà del progetto tecnico/societario giallorosso? Perché sta aspettando una chiamata da parte del Psg? Perché non vuole separarsi a sua spese dal Milan? Tutto è credibile. La Roma non fiata: si dice che abbia già in mano un accordo con Allegri, ma ovviamente non può dirlo. Aspetta e spera, costretta a farlo.
MATRICE ROSSONERA
Intanto, il nome italiano alternativo che, secondo radiomercato, è maggiormente gettonato a Trigoria è quello di Roberto Donadoni, sotto contratto con il Parma fino al 2015. Un uomo non libero, insomma, alla pari di Max Allegri. Un tecnico che piace tanto anche a Milanello tanto è vero che Adriano Galliani aveva (ha?) fortemente pensato a lui per il dopo Max. Lui e non Clarence Seedorf, il pupillo di Silvio Berlusconi. Gira e rigira, la faccenda vede la Roma e il Milan intrecciate sugli stessi nomi.
GARCIA ADDIO LILLE
Stefano Pioli, altro italiano indiziato (e vincolato), ieri ha dichiarato: «Sono soddisfatto di aver rinnovato con il Bologna, sto bene lì e non mi muovo».
Come accaduto due estati fa, cioè prima di ingaggiare Luis Enrique, piace ancora il francese Rudi Garcia, 49 anni, dal 2008 a ieri allenatore del Lille (campione di Francia nel 2011 e sesto – a 21 punti dal Psg – nell’ultimo torneo di Ligue1). Un pallino di Walter Sabatini, si diceva due anni fa, che è libero di firmare dopo essersi svincolato ieri dal Lille. Un indizio? Ma come dimenticare Laurent Blanc, contatto dal duo Baldini & Sabatini dopo l’esonero di Zeman? Se l’ex ct francese era buono a febbraio, perché non può esser buono a giugno? Cinque mesi fa non si era arrivati ad un accordo per questioni contrattuali, ma ora la situazione è parzialmente cambiata. Di certo, Blanc o chi per lui non sarebbe la prima scelta. Ma ricordando che lo scorso anno Zeman è stato la sesta scelta, sarebbe un passo in avanti.