(D. Galli) – A Trigoria stanno aspettando che la situazioni si normalizzi, che sia scelto l’allenatore e che inizi ufficialmente la nuova stagione. Poi alzeranno (metaforicamente) la voce. Il club difenderà l’As Roma Club Away, la carta indispensabile per andare in trasferta se non si è tesserati, da ogni attacco esterno. Ma anche interno. Partiamo dal comunicato dell’Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive. È di qualche giorno fa.
«Sono state individuate – si legge – alcune problematiche che dovranno essere tenute in considerazione per la prossima stagione, legate soprattutto alle criticità di alcuni programmi di fidelizzazione, suffragate dai ripetuti comportamenti di illegalità e prevaricazione nei confronti delle tifoserie sane da parte di gruppi di facinorosi, in contrasto con il codice etico, posto alla base di tutte le iniziative di fidelizzazione, previsto dal programma “tessera del tifoso”. L’Osservatorio ha pertanto condiviso l’esigenza di valutare la sospensione, per le prime partite della prossima stagione, delle “away card” della A.S. Roma e delle tessere del tifoso del Perugia e della Nocerina».
È un aut aut in piena regola. L’Osservatorio non parla apposta di decisioni già prese. Lo fa per lasciarsi aperta la possibilità di un ripensamento al momento veramente lontano. Pesano gli incidenti causati da qualche delinquente a Torino in occasione della prima trasferta utile, quella che segnava il battesimo della Away. Quel giorno di tutto c’era bisogno tranne che di qualche – isolato, sia chiaro – tafferuglio. Invece, una decina di persone si sono fermate a due passi dal ritrovo storico dei tifosi granata e li hanno aggrediti. Non sono stati invece isolati, ma al contrario reiterati, altri episodi in trasferta. Frizioni, chiamiamole così, tra non tesserati e tesserati si sono tradotte in segnalazioni delle forze dell’ordine al quartier generale. Ossia al Viminale. Il risultato? Per colpa di qualcuno, i seimila romanisti – seimila! – che hanno sottoscritto la Away rischiano seriamente di non poter più seguire la squadra lontano dall’Olimpico. È loro che la Roma vuole tutelare. Là dentro ci sono tutti: ragazzi della Curva e non, senza distinzione di carte. Per la società sono un tesoro da custodire, da proteggere. L’obiettivo del club, che anche sulla tessera per andare in trasferta è stato precursore, insegnando al resto della Serie A cosa intendeva il Viminale per autentica “fidelizzazione” e non speculazione, è quello di continuare a difendere la Away. A condizione, però, di non essere sola in questa sua battaglia.