(A. F. Ferrari) –La Roma lo ha praticamente preso. C’è un accordo di massima, vanno definiti i dettagli, in pratica le contropartite tecniche. Negli ultimi due anni molti tifosi italiani, in particolare quelli dell’Udinese, lo hanno conosciuto calcisticamente. Ma chi è Mehdi Benatia Che carriera ha fatto? Medi Amine Benatia El Moutaqui nasce il 17 aprile del 1987 a Courcouronnes (in Francia) da padre marocchino e madre algerina. Muove i primi passi da calciatore nell’Evry e nel Créteil (entrambe squadre francesi), prima di entrare nel prestigioso Istituto Nazionale di Calcio di Clairefontaine, un’accademia nazionale specializzata nell’accrescimento e nell’allenamento di giovani e promettenti calciatori francesi (punto di riferimento per gli osservatori di molte squadre come il Manchester United e il Chelsea). Una vera è propria scuola di calcio aperta nel 1988 a 50 km da Parigi. Da questa accademia sono usciti moltissimi professionisti che hanno fatto la storia del calcio francese come Anelka, Gallas e Henry. E altri che forse la faranno come Ben Arfa, Diaby e Obertan. Benatia poi decide di entrare nel settore giovanile dell’Olympique Marsiglia, dove rimane per più di quattro anni. Nel 2006, con lo scopo di fare un po’ di esperienza viene prestato al Tours, dove disputa 29 partite. La stagione successiva, invece, la passa (sempre in prestito) al Lorient, dove però non scende mai in campo a causa di un brutto infortunio al ginocchio che, addirittura, ne mette a rischio la carriera. Tornato al Marsiglia, essendo chiuso, nel giugno del 2008 accetta il trasferimento a titolo definitivo al Clàrmont, club di Ligue 2. Qui, grazie anche alla continuità che riesce a trovare, con le sue brillanti prestazioni attira le attenzioni di molti club europei.
Tra i tanti la spunta l’Udinese. Il club bianconero, infatti, nel gennaio del 2010, per soli 500mila euro lo acquista lasciandolo fino a fine stagione al Clàrmont. Dopo l’esordio in serie A contro l’Inter, alla sesta giornata contro il Cesena (al 92’ minuto) arriva il primo gol in Italia. Rete che tral’altro risulterà decisiva per la vittoria dell’Udinese. Alla fine chiuderà la stagione con 34 presenze e 3 gol. Nella stagione successiva (2011/2012) totalizza 38 presenze e 2 gol. Nell’ultima stagione, conclusasi poche settimane fa, ha invece collezionato solo 19 presenze e 2 gol a causa di numerosi problemi muscolari in particolare nella zona degli adduttori.
Per quanto riguarda la Nazionale, sebbene inizialmente avesse iniziato la carriera nella selezione francese, nel 2005 sceglie di rappresentare il Marocco (paese natale del padre). Con la squadra nordafricana esordisce il 19 novembre 2008 contro lo Zambia. Il 4 giugno del 2011 mette a segno anche la sua prima rete internazionale nella partita contro l’Algeria (paese in cui è nata la madre). La vita privata di Banatia è sempre stata molto tranquilla, all’insegna del rispetto di tutto e tutti. «Sono molto credente – ha confessato nei giorni scorsi il francomarocchino in un’intervista alla Gazzetta dello Sport – prego cinque volte al giorno. Prima dell’alba, a pranzo, nel pomeriggio, al tramonto, prima di dormire. Però non sono rigido con gli orari e non faccio il ramadan. È una cosa personale, ma per me le basi sono rispetto per tutti e pace». È la stessa intervista, peraltro, dove confessa la sua simpatia per i colori giallorossi: «Con l’Udinese sono sempre arrivato davanti alla Lazio. E loro da noi hanno sempre perso».
Tecnicamente, invece, è un difensore molto duro: nella sue 80 presenze con la maglia bianconera è finito 25 volte sul taccuino dell’arbitro ma può vantarsi di non esser mai stato espulso. Forte fisicamente (1,91 cm per 88 kg), è bravissimo in marcatura e abile sulle palle inattive anche in fase offensiva. Il giocatore è universalmente riconosciuto come uno dei difensori centrali emergenti del nostro campionato. Nella stagione 2010-2011 è stato, inoltre, votato dai tifosi del nostro campionato come miglior difensore della serie A. Sotto il punto di vista caratteriale non ha mai dato problemi e in campo è uno di quei giocatori che “non molla mai”.
Le uniche perplessità sul suo conto nascono dalla sua tenuta fisica: oltre all’infortunio al ginocchi rimediato ad inizio carriera, infatti, nelle ultime stagioni è stato spesso colpito da problemi muscolari. Infortunii non gravi ma comunque fastidiosi e che gli hanno fatto perdere numerose partite. Sicuramente, se Benatia riuscirà a risolvere i guai fisici che lo hanno afflitto quest’anno, la Roma avrà trovato un difensore solido e affidabile per il prossimo campionato. Resta da capire, però, in che tipo di difesa giocherà. Difesa a tre o a quattro? Domanda che si sono posti in molti visto che Benatia è considerato più adatto ad una difesa a tre, dove ricoprirebbe il ruolo di difensore esterno di destra, che a una difesa a quattro. Dubbio che nei giorni scorsi è stato sciolto dal capo degli osservatori dell’Udinese, ed ex giocatore della Roma, Manuel Gerolin: «È un giocatore che può giocare a destra e può fare, se serve, anche il laterale destro – le sue parole a Radio Manà Sport -. Ha giocato ad Udine in una difesa a tre, ma è molto intelligente e si saprebbe adattare bene anche in un’eventuale difesa a quattro».